Per controllare lo stomaco non serve più la gastroscopia, ora si usa una videocapsula

I disturbi allo stomaco frequenti e fastidiosi si sono potuti tenere sotto controllo, fino ad ora con la gastroscopia, una tecnica invasiva e per questo anche un po’ temuta. Ma da oggi tutto è cambiato perché ora si risolve la diagnosi con una videocapsula endoscopica.

Questo metodo, la capsula endoscopica PILLCAM, non è altro che una capsula appunto che deve essere ingoiata e al cui interno ha una camera che filma le pareti dello stomaco e non solo. Infatti questa camera riesce a illuminare tutta la zona interessata a differenza della gastroscopia che lasciava delle zone nascoste che non si potevano analizzare.

Renato Cannizzaro, direttore della Gastroenterologia Oncologica Sperimentale presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano ha spiegato così questa nuova e rivoluzionaria metodologia: «La videocapsula permette di vedere un tratto dell’apparato digerente prima sconosciuto. Ci ha permesso di entrare nel piccolo intestino, un tempo indagabile solo tramite la radiologia o l’intervento chirurgico»,

Maurizio Vecchi, professore di Gastroenterologia e direttore dell’UO di Gastroenterologia ed Endoscopia della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano dice così: «Si tratta di una metodica di grande importanza per il morbo di Crohn, soprattutto quando ci sono sintomi suggestivi per la presenza della malattia, ma la colonscopia e la gastroscopia risultano negative … La capsula è molto più capace di individuare lesioni iniziali come erosioni e ulcere, mentre gli esami TC e RM identificano solo le lesioni che interessano tutto lo spessore della parete intestinale. L’unica precauzione da attuare nell’eseguire la videocapsula in pazienti con il Crohn è evitarla nei pazienti con sospetti restringimenti dell’intestino, che potrebbero causarne la ritenzione. Ormai, però, si è visto che facendo precedere all’esame una capsula patency, ovvero una “finta” capsula che si scioglie se rimane nell’intestino troppo a lungo, il problema è risolto: se passa indenne attraverso l’intestino, allora l’esame può essere eseguito in sicurezza».