Coronavirus, Giorgio Armani devolve oltre un milione di euro per gli ospedali milanesi e romani

In questo particolare e difficile momento che la nazione intera sta vivendo, giungono come un sollievo alla tristezza, le notizie di impegno sociale, solidarietà e grandissima generosità.

E’ sempre giusto ricordare e citare chi fa del bene nei periodi difficili, affinchè l’Italia possa rialzare con fierezza il suo sguardo verso il futuro.

Abbiamo citato attraverso articoli precedenti le varie raccolte fondi sponsorizzate da semplici e privati cittadini, così come da personaggi noti al grande pubblico.

Ricordiamo con enorme stima il gesto del gruppo Armani che ha voluto devolvere 1 milione e 250 mila euro a diversi ospedali milanesi e romani oltre che alla Protezione Civile.

La sensibilità dello stilista nei confronti di questa emergenza è emersa prima ancora che diventasse così grave, quando primo ed unico fra tutti, decise lo scorso 23 febbraio di far sfilare la sua collezione senza pubblico e a porte chiuse; la sfilata si chiuse in un profetico silenzio con un inchino dello stilista per ringraziare il pubblico, circondato da modelli cinesi.  Ora impone con fermezza ed enorme senso di responsabilità, la chiusura di tutti i negozi, ristoranti ed hotel del gruppo di Milano per non esporre clienti e dipendenti ad alcun tipo di rischio.

Ma non possiamo non citare i grossi gruppi della grande distribuzione che ogni giorno offrono un aiuto concreto e tangibile alle categorie più fragili: parliamo di Coop Lombardia, Esselunga e Conad che offre gratuitamente la consegna a domicilio della spesa agli ultra sessantacinquenni.

L’azienda milanese Acquaflex, produrrà a titolo gratuito 20 mila flaconi di detergente che sarà consegnato alla Croce Rossa ed alcuni comuni.

Anche l’Angelini – Pharma ha regalato a Veneto e Lombardia 40 mila flaconi di Amuchina.

L’Ospedale Sacco ha ricevuto ingenti donazioni da Banca Mediolanum e da Steven Zhang presidente dell’Inter.

Bulgari ha donato allo Spallanzani delle somme che saranno impiegate per acquistare apparecchiature sofisticate e modernissime utili alla prevenzione ed alla cura del virus.

Dolce & Gabbana sostengono economicamente uno studio promosso da alcune Università milanesi e marchi come Eataly, Manila Grace, Yamamay e Carpisa devolvono parte degli incassi di questi giorni alla ricerca.

Un enorme sostegno giunge anche dalle comunità cinesi presenti in Italia, che hanno donato mascherine ed altri dispositivi, così come ha fatto il colosso della telefonia cinese Xiaomi che ha fatto pervenire all’Italia un quantitativo enorme di mascherine.