Coronavirus, De Donno il promotore della cura con il plasma, ecco perché ero sparito dai social

Dopo aver rilasciato diverse interviste sulla efficacia del plasma nella cura del covid 19, il medico pneumologo del Carlo Poma di Mantova, improvvisamente, due giorni fa non risultavano più attive le pagine sui social e in tanti si sono chiesti il perché, a tratti anche preoccupati di questa sparizione improvvisa.

Oggi De Donno è tornato sui social e ha spiegato cosa era successo: “Nei giorni scorsi la pressione mediatica e popolare sul mio operato è stata tale da non permettermi di operare serenamente, soprattutto nell’ambito della sperimentazione del protocollo implementato insieme ai colleghi del San Matteo di Pavia”.

E poi continua: “Se ho parlato l’ho fatto semplicemente per fare informazione e vedo però che questa è stata recepita da alcuni come mezzo per azzuffarsi con chi la pensa diversamente”.

“I miei interventi sui mass media sono stati animati dal solo spirito divulgativo e da un auspicabile sereno e professionale confronto con i colleghi su un protocollo che, oggettivamente, ottiene risultati lusinghieri, incoraggianti, ancorché oggetto di ulteriori approfondimenti scientifici”

E poi, ancora: “Non sono disponibile in questo momento a risse televisive, a zuffe mediatiche, con questo o quel collega, atteso che essendo tutti noi medici lavoriamo per una causa unica che è la lotta al Coronavirus, a questo terribile virus che ha determinato questa maledetta pandemia che ha causato molti morti nel nostro Paese, molti morti nel mondo. Gli occhi di questi morti non me li dimenticherò mai. E, a differenza di come può pensare qualcuno, non utilizzo mai i morti per farmi pubblicità, questa è una speculazione che non accetterò mai”.

 E poi conclude così: “Grazie a tutti voi che in queste giornate durissime mi siete stati vicino aprendo social alternativi alla mia pagina Facebook. Vi ringrazio, vi ringrazio e vi abbraccio, però state attenti. Voglio che questi social siano un momento di vicinanza e un momento di amore, non utilizziamoli per fare cose alternative che non sono nel mio obiettivo, che è quello di promuovere la scienza”.