Riforma pensioni Poletti 2014: ultime novità modifiche Fornero per precoci e donne

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Ieri è stata una giornata storica per chi attendeva che il governo intraprendesse delle misure per variare la tanto “amata” riforma pensionistica perché è stato approvato alla camera un provvedimento per la salvaguardia di 32.000 esodati.

Finalmente le modifiche alla riforma Fornero iniziano ad essere discusse concretamente non sui giornali ,soprattutto per fini elettorali ma nel luogo più opportuno: in parlamento.

Certo quello che è successo ieri non è nulla in confronto a quello che dovrebbe essere fatto nel sistema pensionistico.

Più volte però sia Renzi che il titolare del dicastero del lavoro Giuliano Poletti hanno dichiarato che il governo non ha nessunissima intenzione di modificare al riforma Fornero.

Però proprio su quella riforma pende una proposta di referendum della Lega Nord, che ha raccolto più di 570.000 superando il quorum richiesto dalla costituzione, che ha come fine l’abrogazione della attuale riforma pensionistica redatta dalla Fornero.

Se i magistrati della Corte Costituzionale ritenessero  validi quesito e firme il referendum  dovrà essere sottoposto massimo per la prossima primavera  al voto degli italiani.

Con una simile prospettiva , se si votasse il referendum sulla riforma Fornero è facile pronosticare che la maggioranza degli italiani votino per l’abolizione dell’attuale legge pensionistica.

Allo stato attuale però bisogna solo attendere che il Ministro del lavoro Poletti presenti al più presto la sua proposta per salvaguardare in modo definitivo gli esodati categoria di lavoratori rimasti senza lavoro e senza pensione dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero.

Lo staff del ministro del lavoro sta pensando sempre più ad una formula di pensione anticipata che permetta i lavoratori che hanno accumulato il massimo dei contributi e raggiunto l’età di sessantadue anni di poter accedere ad un vero scivolo pensionistico che accompagni loro alla pensione.

L’idea che sembra prendere sempre più piede è quella del prestito pensionistico che consenta ai lavoratori e lavoratici che hanno i requisiti sopra descritti di ricevere un assegno mensile pari alla pensione spettante decurtata del 10%.

Il totale della somma ricevuta con il prestito pensionistico dovrà essere restituita quando il lavoratore accederà alla pensione.

Ad una formula simile di prepensionamento potrebbero aderire anche i lavoratori precoci che da tempo ha raggiunto il massimo dei contributi ma che non possono accedere alla pensione per non hanno raggiunto il requisito pensionistico previsto dalla riforma Fornero.