Gigi Proietti è morto, Barbara Palombelli contro tutti “Quante belle parole oggi, ipocriti”

Oggi doveva essere un giorno di festa per la sua famiglia perché è il suo compleanno e, invece è un giorno tristissimo: è morto il grandissimo Gigi Proietti.

Oggi i giornali sono pieni di testimonianze dirette e indirette ma la voce è unanime: è morto un grandissimo uomo di teatro, televisione e cinema, uno dei più grandi. Le pagine social di tantissimi uomini di spettacolo sono piene di testimonianze e saluti e tutte vanno in un’unica direzione: omaggiare il grandissimo Gigi Proietti. Oggi , però, si è levata una voce che ha fatto un po’ pensare, quella di Barbara Palombelli.

Barbara Palombelli commenta i saluti a Gigi Proietti dicendo “ipocriti”

Barbara Palombelli, dopo aver appreso la tristissima notizia della morte di Gigi Proietti ha scritto così: “Ora tutti in fila a celebrarlo, ipocriti … Avrebbe potuto avere molto di più, dal cinema e dal teatro italiano… e lo sapeva, e ci soffriva. Adesso sono tutti in fila… a celebrare. Ipocriti”.

I vari saluti a Gigi Proietti

Tantissimi hanno voluto omaggiare Gigi Proietti e, fra i tanti Tullio Solenghi ha scritto:  “Mi farebbe piacere che a Roma venisse intitolato un grande teatro a Gigi Proietti … magari proprio il Brancaccio che lui ha diretto dal 1978 al 2007, dando vita al leggendario Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, da cui sono usciti tanti talenti, come Flavio Insinna, Francesca Reggiani, Chiara Noschese, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà e Gabriele Cirilli”.

E poi: “Ho la sensazione che lassù stia facendo ridere tutto il creato, che stia facendo divertire con la sua classe, il suo meraviglioso talento e la sua umanità. Ciao Gigi sei tutti noi, il più grande di tutti noi“.

Il radiologo di Proietti, Fabrizio Lucherini, ha detto: «Prima della Tac mi ha detto “Je la faccio?”. Era cardiopatico grave»

E poi: «Quando gli ho fatto la tac, pochi giorni fa, ironizzava sulle sue condizioni: “Come vado? Je la faccio?”, chiedeva. Non l’ho mai percepito ansioso e preoccupato. Era lui, è sempre stato lui … Da anni era un cardiopatico grave ed è venuto qui il 17 ottobre scorso già in condizioni preoccupanti. Anche diversi anni per motivi analoghi, aveva avuto un ricovero, ma questa volta era diverso».

Il medico ha spiegato anche: «Il problema di un cuore che non funziona bene crea uno scompenso su tutto il resto, dando il via a patologie multiorgano. Negli ultimi giorni si è aggravato moltissimo. Gli ho fatto la tac che era ancora lucido, ma c’erano davvero troppe complicanze».

Infine, ha raccontato un aneddoto personale: «Di lui conservo ancora un ricordo di qualche anno fa quando con la squadra di calcetto avevamo vinto una coppa e andammo a festeggiare nel suo ristorante preferito. Lui era lì con delle persone, lo abbiamo chiamato al tavolo per un brindisi ed è rimasto con noi al tavolo. Uno di noi, divertente, umile. Abbiamo perso forse il più grande attore di tutti i tempi, io una folla come quella di questa mattina qui in clinica non l’ho mai vista per nessuno».

Anche il suo allievo, Enrico Brignano ha voluto salutarlo per l’ultima volta: “Il privilegio di averti conosciuto è consolazione al dolore che provo

E, ancora: “Se faccio quel che faccio è soprattutto grazie a te”.

Infine: “Sento un gran dolore dentro, ma so che è stato un privilegio starti vicino e devo farmelo bastare come consolazione. Grazie di tutto, Gigi. Sempre e per sempre”.