Ostuni centro per disabili gestito da suore pignora pensione Inps ad un disabile

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Una notizia che lascia perplessi arriva dalla nostra Puglia e più precisamente dalla città di Ostuni dove ad un disabile autistico  con un’invalidità del 100% è stata pignorata la pensione di invalidità da un centro per persone diversamente abili gestito da delle suore.

La notizia che è subito diventata di dominio nazionale fa molto meditare soprattutto per il gesto fatto da donne che hanno deciso di dedicare la loro vita a Dio ed al prossimo.

Ma se questo prossimo è moroso è giusto che si intervenga anche perché mantenere una struttura costa ma dipende dalla morosità e chi è la persona che non ha potuto permettersi di pagare la retta dovuta.

La “vittima” del pignoramento presso terzi eseguito all’ordine delle oblate benedettine di santa Scolastica di Ostuni è un uomo di trentadue anni autistico con invalidità accertata del 100% che si è visto arrivare al proprio domicilio il pignoramento dell’intero assegno pensionistico.

Ma non è stato il solo infatti le suore hanno provveduto anche a pignorare la pensione della madre del giovane invalido visto che secondo la legge ha la funzione di tutrice del povero figlio.

In pratica una famiglia è stata ridotta al lastrico avendo pignorato le suore il 100% delle pensione e l’Inps ha consentito ad un simile pignoramento anche se la legge prevede che possa essere pignorato massimo un quinto della somma percepita come stipendio o come assegno pensionistico.

Il debito contratto dal giovane disabile nei confronti del centro per disabili gestito dalle suore per aver usufruito del servizio è all’incirca di sette mila euro.

Ora ce da vedere come si comporteranno le istituzione, comune e regione in testa, per poter aiutare il disabile a sopravvivere e fare in modo che l’Inps si accorga dell’errore e provveda a pignorare solo il quinto non il totale della pensione.

Sperando nel frattempo che anche le suore decidano di essere più accomodanti concedendo una rateizzazione del debito possibilmente spalmato in più rati possibili al giovane disabile.