Riforma pensioni Poletti 2014: ultime novità modifiche Fornero per Quota 96 e Precoci

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Sembra essere arrivata in dirittura d’arrivo la risoluzione della questione Quota 96 lavoratori del comparto scuola, sia insegnati che personale ATA.

E’ stato finalmente presentato un emendamento alla riforma della Pubblica Amministrazione dall’Onorevole Manuela Ghizzoni, da sempre molto sensibile all’annosa vicenda, che ristabilisce

L’emendamento prevede che l’anno scolastico ai fini pensionistici, come d’altronde previsto da tutte le riforme antecedenti alla Fornero, termini con la fine dell’anno scolastico, non il 31 dicembre come dalla riforma pensionistica vigente, ma il 31 agosto.

All’emendamento della Ghizzoni sono stati parecchi i ministri del governo Renzi che si sono detti favorevoli tra i quali Giuliano Poletti titolare del dicastero del lavoro e Stefania Giannini della Pubblica Istruzione.

Anche il Presidente della commissione bilancio Francesco Boccia si è dichiarato ottimista sulla fine di questa lunga vicende che ha avuto inizio con l’entrata in vigore della legge Fornero avvenuta il 1 gennaio del 2012.

L’ottimismo di Francesco Boccia è dato dalla sicurezza che ora i fondi per coprire l’emendamento, pari a circa 416 milioni, sono stati trovati e rivengono dalla spending rewiew adottata alla pubblica amministrazione.

L’ottimismo dopo anni di lotta sembra ora finalmente regnare tra i 4 mila Quota 96 in attesa di accedere alla tanto agognata pensione.

Se tutto dovesse procedere come stabilito i lavoratori denominati Quota 96 potranno accedere alla pensione già dal prossimo 1 settembre.

Altri lavoratori che da due anni stanno “patendo” la riforma Fornero sono i precoci che da tempo hanno raggiunto il massimo dei contributi avendo iniziato a lavorare da giovanissimi ma non il requisito anagrafico previsto dall’attuale sistema pensionistico.

La risoluzione per i precoci potrebbe arrivare dalla proposta che il ministro Giuliano Poletti vorrebbe inserire di prepensionamento nella nuova legge di stabilità.

L’idea di Poletti è di istituire un specie di prestito che coperto in parte dallo stato e in parte dall’Inps potrebbe consentire ai lavoratori precoci di accedere ad una formula di prepensionamento ottenendo ogni mese un assegno mensile pari alla pensione fino a quel momento maturata detratta dal 10 al 15%.

La somma ricevuta a titolo di prestito dallo stato dovrà essere restituita gradualmente una volta in pensione.