I soliti Ignoti, Pippo Franco: “Vado da uno psichiatra”, momenti di grande imbarazzo in studio

Amadeus è al timone de “I soliti ignoti”, una trasmissione che piace tanto ma in questo periodo, se è possibile, ancora di più perché per Natale ospiterà personaggi famosi che si cimenteranno nello scoprire il personaggio ignoto e poi, tutto ciò che si ricaverà andrà in beneficenza. Amadeus che è anche, contemporaneamente impegnato con gli ultimi preparativi di Sanremo è comunque sereno e aspetta con ansia la kermesse musicale che anche quest’anno lo vedrà alla conduzione, dopo il grande successo riscosso l’anno scorso da dividere con il suo grandissimo amico Fiorello.

A I soliti ignoti Pippo Franco fa una dichiarazione forte e tutti ridono

Ieri da Amadeus a I soliti ignoti c’era Pippo Franco che ha avuto un percorso difficile prima di indovinare l’ignoto. Per lui , infatti, è risultato molto complicato indovinare le identità e, nonostante tutto il suo impegno e i suoi sforzi anche perché la vincita aveva uno scopo nobile, le difficoltà che ha incontrato sono state tante e alla fine, di fronte all’ennesimo sbaglio ha detto: “Se sbaglio anche questa vado da uno psichiatra“.

In studio prima c’è stato qualche secondo di imbarazzo ma poi tutti si sono divertiti a questa battuta.

Alla fine il comico è riuscito a vincere  35.000 euro.

Amadeus, a proposto di Sanremo dice: “Nessuna canzone parla di covid, grazie a Dio”

Amadeus ha parlato un po’ del prossimo Sanremo e, poiché ultimamente giravano voci sulla possibilità che quest’anno, a causa del covid Sanremo non si facesse, ha detto in occasione di un’intervista rilasciata al Messaggero: “Certo che si fa. Per ora è confermato dal 2 al 6 marzo, poi si vedrà. Lo slittamento ad aprile per ora non è un’opzione. Una decisione definitiva sarà presa i primi di gennaio. Si valuterà attentamente la situazione Coronavirus e poi capiremo cosa fare”.

E poi ha aggiunto: “Senza pubblico Sanremo non è Sanremo. Questo è chiaro a tutti: azienda, sponsor, Comune. Speriamo solo di arrivare a marzo con la pandemia sotto controllo sapendo che bisognerà comunque riorganizzare tutto: teatro, sala stampa e città. La gente deve poter venire e star tranquilla e sicura. Di sicuro né i cantanti né gli ospiti dovranno salire sul palco senza nessuno davanti. Magari su mille posti se ne potrebbero occupare quattrocento.”