All Together Now, Rita Pavone fa una dichiarazione forte: “Ci hanno schiaffeggiato …”

Oggi 25 novembre andrà in onda una puntata speciale di All Together Now dove i protagonisti non saranno i soliti concorrenti che siamo abituati a vedere in ogni puntata ma i bambini.

Rita Pavone, uno dei giudici della trasmissione insieme ad Anna Tatangelo, Francesco Renga e J Ax,  ha speso delle parole incredibili e grintose, come è nel suo stile, per parlare di questi bravissimi bambini. Vediamo cosa ha detto.

Rita Pavone euforica per i bambini protagonisti di All Together Now: “Ci hanno schiaffeggiato, che voci”

Stasera, alle 21.30, su canale 5, andrà in onda una puntata speciale di All Together Now, speciale perché i concorrenti saranno i bambini, infatti, per l’occasione il programma ha aggiunto al suo solito nome, appunto All Together Now , la parola Kids.

Come al solito, al comando della trasmissione, ci sarà la padrona di casa Michelle Hunziker e anche la giuria sarà sempre la stessa.

Uno dei giurati, Rita Pavone, ha rilasciato una lunga intervista al Resto del Carlino in occasione della quale ha dichiarato entusiasta: “Uno pensa ai bambini dello Zecchino d’Oro e invece questi ci hanno schiaffeggiato. Che voci, che presenza scenica”.

E poi, ricordando i suoi esordi, ha detto anche : “A 6-7 anni mi esibivo in casa. Mio padre diceva che era difficile farmi salire sul tavolo ma poi non volevo più scendere”.

Poi all’età di soli 9 anni ha debuttato al Teatro Alfieri di Torino e oggi nonostante abbia superato i 70 anni e sia arrivata all’età di 76, ha detto: “Non è ancora il momento di appendere le scarpe al chiodo”.

E poi ha anche aggiunto: “Ognuno sa quando è il momento di appendere le scarpe al chiodo. Ma io, a 76 anni, penso che quel momento non sia ancora venuto”.

Le dichiarazioni di Aurora Ramazzotti sul Natale

Michelle Hunziker trascorrerà il Natale conducendo All Together Now e la figlia Aurora Ramazzotti sul Natale ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Il Natale? Non lo amo. Ho una malinconia legata a questa festa, l’ho sviluppata in adolescenza, quando ho perso gli equilibri su cui barcollavano in bilico le mie certezze”.

E poi ha anche aggiunto: “Inizialmente la colpa la do alle mie aspettative. Avevo aspettative idilliache dovute alla perduta spensieratezza e gioia dell’infanzia che non riuscivo mai a incontrare, perché, appunto, la bambina che era in me sembrava sempre più lontana. Piano, piano la sensazione è diventata una tassa fissa, come una folata di vento che arriva puntuale ogni anno alla prima lucina appesa in alto. Ma non sono sempre riuscita a capirmi. Solo di recente ho avuto modo di capire perché mi sentissi così, parlando con persone che condividevano lo stesso malessere e che a loro volta provavano conforto nella consapevolezza di non essere sole. Oggi per me si è tutto intensificato perchè so quanta gente soffre e quanto può far male sentirsi sbagliati perché qualcuno ha deciso che ci si debba sentire in un determinato modo”.