Sondaggi politici: Pdl primo, calo Pd, sempre più giù M5S

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Il dibattito sull’ Imu è sempre il nodo su cui si scontra la maggioranza di Governo.

Il Pdl continua a sostenere la necessità di eliminare la tassa sulla prima casa, ma questo porterebbe ad un mancato introito per le casse pubbliche di 4 miliardi ed inoltre avrebbe un effetto sicuramente regressivo poiché ne trarrebbero giovamento soprattutto i più ricchi; se invece i meccanismi di calcolo attuati rimanessero in vigore e venisse abolita solo la prima rata di giugno, lo Stato perderebbe “solo” 2,4 miliardi di euro.

L’opinione di Saccomanni è che sarebbe opportuno inserire una cosiddetta “service Tax” che accorperebbe tutte le tasse comunali compresa uella sulla raccolta dei rifiuti, in modo che anche l’Imu fosse di esclusiva competenza Comunale.

 

L’ipotesi del Ministro dell’Economia si è però scontrata con il netto rifiuto del Pdl che continua ossessivamente a pretendere l’abolizione per tutti dell’Imu sulla prima casa. E Renato brunetta, capogruppo alla Camera ha puntualizzato il principio del suo partito: “Apprezzo le 105 pagine del ministro dell’Economia, si tratta di un egregio lavoro da ufficio studi. Ora urgono le decisioni politiche che ci auguriamo arrivino in virtù degli impegni presi non solo a livello di maggioranza, ma soprattutto, nei confronti del Paese. Gli impegni del governo su una riforma della tassazione degli immobili, che contempli l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, sono stati chiari fin da subito, indipendentemente dai punti di forza e di criticità dei diversi interventi ipotizzati dal ministero dell’Economia. Sicuramente esso aumenta la consapevolezza delle scelte, ma il risultato finale deve essere univoco e riflettere le aspettative degli italiani”.

 

Rimane dunque salda la posizione del Pdl, così come solido appare il consenso del partito per nulla scalfito dai guai giudiziari del suo Presidente.

Ad una settimana di distanza dalla sentenza che ha condannato Silvio Berlusconi a 4 anni per frode fiscale i sondaggi confermano il vantaggio della coalizione di centrodestra su Pd e Sel.

Lo rivelano tre istituti di ricerca autorevoli in questo campo: Swg che effettua rilevazioni per la trasmissione Agorà, Tecnè che raccoglie dati per SkyTg24 e Ipr Marketing che diffonde cifre al Tg3.

Il centrodestra dunque raccoglie 3 punti percentuali in più rispetto al centrosinistra : viene segnalato tra il 34.5 da Ipr e 37,8 da Swg con un netto miglioramento rispetto al 29,1 delle scorse elezioni politiche. Il centrosinistra è tra il 32,3% di Swg e il 33,7% di Tecnè a 4 – 5 punti dal 29,5% ottenuto cinque mesi fa.

La grande crescita del centrodestra è sicuramente attribuibile al Pdl che si conferma il primo partito con 2 punti in più rispetto al Pd. Gli azzurri del partito di Silvio Berlusconi recuperano circa 6 punti rispetto alle precedenti elezioni politiche, mentre il consenso attribuito alla Lega Nord resta invariato.

Migliora il partito di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia che rispetto al 2 % delle politiche di febbraio, oggi i sondaggisti valutano mediamente al 3%.

Il partito di Beppe Grillo paga lo scotto del boom di febbraio perdendo circa 5 punti di consenso elettorale.