Studio choc Cgil, stipendio medio lavoratori 1300 euro mensili inferiore agli anni 80

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La pressione fiscale ha determinato una paurosa caduta del potere di acquisto dello stipendio di molti lavoratori.

Secondo alcuni studi della Cigl, che saranno oggetto di discussione domani lunedì 15 settembre alla festa dell’unità di Bologna, la media degli stipendi dei lavoratori italiani è di poco superiore a 1.300 euro.

Se la pressione fiscale fosse rimasta identica a quella degli anni ottanta ora lo stipendio medio di un dipendente doveva aggirarsi sui 1600 annui ben 300 euro in più al mese equivalenti a tre stipendi in più l’anno.

Angelo Megale dirigente della Cigl ed autore di questo studio spiega che rispetto allo stipendio dei lavoratori tedeschi gli italiani prendono praticamente una miseria: “Il paragone  coi  lavoratori tedeschi è veramente crudele e ci fa capire quanto la classe politica se ne stia infischiando di problemi seri. Si pensi che un lavoratore tedesco, in un anno, guadagna 6000 euro in più rispetto a uno italiano. I più pregiudicati, nel Belpaese, sono i giovani. Megale evidenzia che  un ragazzo degli anni ’70 percepiva mediamente il 10% in più rispetto alla media nazionale; oggi incassa il 12% in meno”.

Altro dato imbarazzante è che in Italia i top manager percepiscono qualcosa come 250 volte lo stipendio di un lavoratore e vi sono alcuni alti funzionari che hanno un reddito spaventoso di 6 milioni di euro.

Quarant’anni fa nel 1970 il raffronto tra dipendente e manager era che il dirigente prendeva uno stipendio 20 volte superiore.

Il bonus irpef degli ottanta euro, secondo lo studio della Cigl, ha dato una piccola boccata d’ossigeno a 10 milioni di lavoratori ma non basta per una situazione che sembra veramente problematica.