Helicobacter pylori il batterio dell’ulcera che accresce possibilità infarto

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Un batterio killer  sembra proprio essere l’ Helicobacter  pylori che è stato scoperto da uno dei più grandi medici viventi l’australiano Barry James Marshall che grazie alle sue ricerche  appurò che questo batterio era la causa del 90% delle ulcere duodenali e l’80% di quelle gastriche.

Grazie a questa incredibile scoperta il ricercatore australiano Barry James Marshall fu insignito del premi Nobel nel 2005.

Da allora il  noto medico ha continuato le sue ricerche ed ad un’ultima sua apparizione in pubblica avvenuta a Roma all’ Università Cattolica del Sacro Cuore del Policlinico Gemelli ha dichiarato che secondo il risultato degli ultimi suoi studi l’ Helicobacter  pylori deve essere estirpato anche ai pazienti portatori sani di questo terribile batterio.

L’ Università Cattolica del Sacro Cuore del Policlinico Gemelli, con un team di ricercatori d’eccezione composto da professori come  Francesco Franceschini direttore delle Medicina D’Urgenza e pronto Soccorso, Antonio Gasbarrini responsabile del reparto di Gatroenterologia e Filippo Crea noto docente di Cariologia ha verificato che il batterio Helicobacter  pylori non solo provoca l’ulcera ma può causare problemi gravissimi al cuore come l’infarto Stemi.

L’infarto Stemi, che ha un altissimo tasso di mortalità, si determina quando al cuore non arriva più ossigeno per l’occlusione di tutte le arterie.

Lo studio dei ricercatori italiani si è concentrato proprio su come il batterio dell’ulcera potesse essere la causa anche di questo tremendo infarto.

Si è scoperto che per un meccanismo ancora misterioso Helicobacter  pylori ad un certo punto della sua vita può sprigionare delle tossine denominate in termine medico Cag-A ed il corpo umano quando ne avverte la presenza produce degli anticorpi per contrarle che si chiamano anti-Cag-A che non si sa per quale processo si attaccano alle placche del cuore ed in seguito esplodono provocando il terribile infarto Stemi.

Francesco Franceschini , uno dei responsabili della ricerca ha così commentato i risultati degli studi: “Considerando 181 pazienti reduci da infarto STEMI e 50 individui di controllo sani, abbiamo calcolato che la presenza di infezione con ceppi di Helicobacter che producono la tossina cag-A è di circa 4 volte maggiore nei pazienti con infarto. Al momento questo studio non ci permette di fare una stima corretta del rischio di infarto STEMI associato a Helicobacter ; per questa stima servirebbero ampi studi epidemiologici. Quello che possiamo dire è che nei nostri studi precedenti, la presenza di infezione da ceppi cag-A -positivi raddoppiava il rischio di sindromi coronariche acute che comprendono anche lo STEMI”.

Ora dopo questa importantissima scoperta il team italiano cercherà di comprendere come poter fermare il meccanismo che crea il batterio dell’ulcera che in seguito causa l’infarto Stemi.