Paola Taverna chiede scusa per la stretta di mano a Verdini, polemiche su Facebook

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Non riesce a darsi pace la senatrice del Movimento Cinque Stelle Paola Taverna per aver stretto la mano al nemico giurato Denis Verdini.

L’evento in un certo senso storico è avvenuto ieri al Senato ma la rappresentate del movimento cinque Stelle si è affrettata a spiegare l’accaduto pubblicato sulla sua pagina ufficiale di Facebook il seguente commento “Vi prego di scusarmi.”Ho stretto la mano a Denis Verdini, ho precisato che era solo per educazione, ma nei vostri confronti mi sento uno schifo. Scusatemi veramente”.

Il post su Facebook ha determinato un boom di commenti per all’accaduto alcuni che scusavano del gesto la senatrici altri che invece non era andato proprio giù il fatto che una rappresentate del Movimento Cinque Stelle abbia potuto stringere la mano al braccio destro di Silvio Berlusconi oltre ad essere uno dei fondatori di Forza Italia Denis Verdini.

Su Facebook sono stati più di 2 mila i commenti al post della senatrice del movimento alcuni molti spiritosi come uno che raffigura Papa Francesco che come atto di purificazione per il peccato commesso chiede di recitare  “15 Ave Maria” .

Commenti un po’ più politici come questo rivolto proprio alla senatrice scritto da un certo Fabio : “Scusa? Dietro questa Tua dichiarazione c’è un po’ di quel politico che vuoi “combattere”… Se il M5S lottasse veramente per una democrazia diretta, chiara, trasparente, improntata sulla sovranità popolare, e Tu fossi esclusivamente un rappresentante di un popolo che decide veramente, saresti libera di sentirti e di fare ciò che vuoi, ma nell’ambito del mandato conferito! Senza tante menate verso chi stringi la mano: “L’ho fatto per educazione”, e ora con quale educazione, nei suoi confronti, dici “nei vs. confronti mi sento uno schifo”…Scusa, sei educata di facciata e maleducata appena volti le spalle a Verdini… Lo sei anche con noi italiani? Preciso che di Verdini mi importa un fico secco (non so nemmeno che faccia abbia), credo che hai ancora da imparare parecchio dalla politica: non è questione di strette di mano (che in politica se ne danno molte, e tutte senza significato) è questione di Sovranità Popolare, di democrazia diretta, di contare veramente per la rappresentanza nei confronti dei cittadini. E su questo c’è ancora molto da lavorare, in un movimento che vede comunque una struttura verticistica concentrata su Grillo e Casaleggio. Serve una svolta decisa, secca, autoritaria. Basta giocare, per favore! “.