Belgio, sta per arrivare Papa Francesco e si è saputo che 30mila bambini sono stati venduti dalla Chiesa, madri all’oscuro e forzatamente sterilizzate, l’atroce verità che è venuta fuori

In Belgio, circa 30.000 neonati sono stati venduti dalla Chiesa cattolica a insaputa delle madri, svelando un passato oscuro di abusi e maltrattamenti in istituti religiosi.

Dal 1945 alla metà degli anni ’80, la Chiesa cattolica in Belgio è stata al centro di un’atroce realtà: circa 30.000 neonati sono stati dati in adozione, in alcuni casi venduti, senza che le madri ne fossero a conoscenza. Queste madri, spesso giovani donne incinte non sposate, venivano portate in istituti religiosi dove subivano maltrattamenti, interventi di sterilizzazione forzata e, in alcuni casi, abusi. Cyrilla, una delle vittime, ha raccontato in un’intervista di essere stata anestetizzata durante il parto e di aver appreso solo dopo che era stata sterilizzata senza il suo consenso e che sua figlia era stata portata via.

Le confessioni e le rivelazioni

La vicenda è tornata alla luce grazie al podcast “Kinderen van der Kerk” (Figli della Chiesa), che ha raccolto testimonianze sia delle madri sia dei bambini coinvolti. In seguito a queste rivelazioni, i vescovi belgi hanno chiesto un’indagine indipendente e hanno espresso comprensione per il dolore e il trauma subiti dalle vittime. Questo caso ha sollevato questioni morali e legali profonde, portando alla sospensione di quattro sacerdoti e all’invocazione di un’indagine approfondita da parte del ministro della Giustizia, Paul Van Tigchelt.

Il peso della responsabilità

Debby Mattys, una delle persone vendute da neonata, riflette sulla responsabilità della Chiesa non solo per le azioni del passato ma anche per la sua attuale mancanza di collaborazione nel fornire documenti e file. La questione ha anche sollevato il dibattito sulla necessità di riconoscere questi bambini come vittime di tratta di esseri umani. La deputata Yngvild Ingels, parlando in lacrime, ha espresso il dolore emotivo di molte delle vittime e ha sottolineato l’importanza di affrontare adeguatamente questi gravi abusi prima della visita di Papa Francesco in Belgio nel 2024.