Chiara Ferragni: ondata di sostegno da amici e colleghi nel caso Balocco, poi sui social interviene Luca Argentero
Chiara Ferragni riceve un’onda di sostegno da amici e collaboratori, tra cui Luca Argentero, dopo il suo video di scuse per il caso Balocco.
Dopo il video di scuse pubblicato da Chiara Ferragni riguardo la controversia legata alla promozione dei pandori Balocco e la multa dell’Antitrust, numerosi amici, familiari e collaboratori hanno espresso il loro sostegno nei suoi confronti. Tra questi, Angelo Tropea, storico amico e collaboratore, ha lodato la Ferragni per il suo messaggio, criticando al contempo la classe politica per la mancanza di onestà e dignità: “Ti fa onore questo messaggio pubblico. Mai che a farlo sia qualcuno che ci rappresenta nella vita pubblica. Mai. Ancora una volta il fallimento di una classe politica in termini di onestà e dignità. Sempre con te”. Manuele Mameli, suo truccatore, e Fabio Maria Damato, general manager di The Blonde Salad e Chiara Ferragni Collection, hanno anch’essi manifestato la loro vicinanza.
La solidarietà della famiglia e degli amici
Anche la famiglia della Ferragni, inclusa la madre Marina Di Guardo e il marito Fedez, insieme alle sorelle Valentina e Francesca, ha mostrato il proprio supporto con semplici gesti come l’invio di cuori. Amici del mondo dell’influenza e dello spettacolo, come Alice Campiello, Luca Argentero e sua moglie Cristina Marino, Paola Turani, Veronica Ferraro e l’Estetista Cinica, hanno espresso solidarietà. Luca Argentero, in particolare, ha risposto al video di Ferragni con le mani giunte in segno di preghiera.
Il dibattito online sulle scuse
Stefano Guerrera, influencer e informatico, ha commentato sulla natura paradossale di Internet, dove chiedere scuse può essere visto sia come necessario sia come superfluo: “Internet è un posto incredibile: se chiedi scusa non dovevi perché dovevi stare zitto, ma se stai zitto dovevi chiedere scusa”. Queste reazioni mostrano come il caso Balocco abbia scatenato dibattiti online non solo sulla questione specifica, ma anche su temi più ampi come la responsabilità nei social media e la percezione pubblica delle figure di spicco.