Bari, emergono nuovi particolari sull’agguato mortale Al 42enne Nicola Ladisa al quartiere Libertà

Nicola Ladisa, conosciuto come ‘Napoleone’, è stato ucciso in un agguato a Bari. Il cognato Daniele Musciacchio è stato arrestato per omicidio volontario.

L’agguato fatale in via Canonico Bux

Ieri mattina, 28 dicembre, intorno alle 9, una tragedia ha scosso il quartiere Libertà di Bari. Nicola Ladisa, noto come ‘Napoleone’, di 42 anni, con un passato di precedenti penali e ben conosciuto alle forze dell’ordine, è stato brutalmente assassinato.

L’evento tragico si è consumato mentre l’uomo era in sella al suo scooter in via Canonico Bux, dove è stato colpito mortalmente da quattro colpi d’arma da fuoco. Questo agguato, avvenuto dopo una presunta discussione con una o più persone, è culminato in spari mortali che hanno spezzato la vita di Ladisa.

Risposta immediata delle forze dell’ordine e indagini in corso

Sul luogo del crimine sono intervenuti immediatamente gli operatori del 118, che hanno purtroppo solo potuto constatare il decesso di Ladisa.

Le forze dell’ordine, comprese le unità delle Volanti, della Squadra mobile della questura barese e della polizia scientifica, hanno avviato un’indagine intensiva.

Coordinate dal procuratore Federico Perrone Capano della Direzione Distrettuale Antimafia, le indagini mirano a disvelare la dinamica e i motivi dell’agguato.

L’arresto del cognato e il sospetto movente

In una svolta investigativa, gli investigatori hanno sottoposto a fermo il cognato di Ladisa, il 34enne Daniele Musciacchio. La lite tra i due, avvenuta nella mattinata, si ritiene abbia portato all’esecuzione.

Il movente dietro al delitto sembra essere legato a dissapori di natura economica riguardanti una eredità contesa lasciata ai figli dal padre della vittima, deceduto poche settimane fa. Musciacchio è ora accusato di omicidio volontario.

Contesto e antefatti della vittima

Ladisa, oltre al suo coinvolgimento in vicende giudiziarie passate, gestiva un’area di parcheggio a pagamento in via Babudri, proprio di fronte al luogo dell’agguato.

La sua moto, un Aprilia Scarabeo 125, è stata sequestrata insieme a una Nissan Qashqai nera trovata nella zona, sospettata di essere stata coinvolta nell’incidente.

Nel 2012, Ladisa era stato condannato a oltre un anno di reclusione nell’ambito dell’inchiesta “Eclissi”, che coinvolgeva esponenti legati al clan Strisciuglio di Bari.