Fanni Sisinia, 74 anni, ha confessato di aver ucciso la figlia Maria Cirafici, temendo che la morte l’avrebbe lasciata senza nessuno che si prendesse cura di lei.

Fanni Sisinia, una donna di 74 anni, ha ammesso di aver ucciso la propria figlia Maria Cirafici legandole un cavo elettrico intorno al collo. Durante l’interrogatorio, Sisinia ha spiegato che il suo gesto è stato motivato dalla paura che, alla sua morte, la figlia sarebbe rimasta sola e senza nessuno in grado di occuparsi di lei. Questa dichiarazione tragica evidenzia il livello di disperazione e isolamento vissuto dall’anziana.

L’indagine e la confessione

Sisinia è stata interrogata dal procuratore aggiunto Ennio Petrini e dal sostituto Daniela Randolo, con l’assistenza degli avvocati Fabrizio Pizzitola e Claudia Lombardo. Durante il suo racconto, ha detto di vivere insieme alla figlia nel quartiere di Bonagia, alla periferia di Palermo. Dopo il delitto, ha contattato i suoi parenti, sette tra sorelle e fratelli, chiedendo loro di avvertire la polizia. Questo momento di estremo rimorso e disperazione sottolinea la complessità emotiva dietro al suo gesto.

La solitudine e la disperazione di Fanni

La confessione di Fanni Sisinia solleva questioni profonde sulla solitudine, la disperazione e la mancanza di supporto sociale, in particolare per gli anziani e le loro famiglie.