Ragazza guardalinee si ferisce durante una partita e il preside della scuola commenta: “Se fosse rimasta a casa a fare le tagliatelle non si sarebbe fatta male”, scoppia la bufera sui social

In una società sempre più attenta alle questioni di parità e inclusione, la recente dichiarazione del preside Paolo Auricchia del Liceo ‘Viesseux’ di Imperia ha riacceso il dibattito sul sessismo nello sport

Attraverso un post sui social, Auricchia ha commentato l’incidente occorso a Guadalupe Porras Ayuso, guardalinee ferita durante una partita, suscitando una vasta polemica.

Una frase e le sue conseguenze

Il preside Auricchia ha espresso un punto di vista che molti hanno considerato retrogrado, affermando che “il mondo del calcio non è per donne” e suggerendo che Porras Ayuso sarebbe stata meglio occupata a “fare le tagliatelle in cucina”. Tale commento ha scatenato una tempesta mediatica, con reazioni che vanno dall’indignazione alla richiesta di spiegazioni più approfondite sul pensiero del dirigente scolastico.

La difesa di Auricchia: tra libertà di pensiero e malintesi

In risposta alle critiche, Auricchia ha ribadito il suo diritto alla libera espressione, sostenendo che le sue parole sono state fraintese e strumentalizzate. “La mia è una frase estratta indebitamente da una chat privata… Le persone – ha ammesso – non ammettono che altri possano essere di opinioni diverse rispetto a quelle della maggioranza. Sono stato strumentalizzato”. Il preside si difende, affermando che le sue intenzioni non erano quelle di offendere, ma piuttosto di evidenziare una sua personale visione del ruolo delle donne nello sport, un ambito da lui considerato non idoneo per il genere femminile fino a tempi relativamente recenti.

La reazione della comunità

Il caso di Paolo Auricchia apre una finestra su questioni di genere ancora profondamente radicate nella società. La reazione del pubblico dimostra una crescente consapevolezza e non accettazione del sessismo, segnando forse un passo verso un cambiamento culturale più ampio.