Negato l’accesso al supermercato a Stella, 24enne non vedente e al suo cane guida Chupito, “È i miei occhi, mi hanno privato della libertà”

Una giovane non vedente, accompagnata dal suo cane guida, negata l’entrata in un supermercato, evidenzia l’importanza dell’accessibilità e della sensibilizzazione.

Una battaglia per l’accesso negato

Stella Fracasso, una studentessa non vedente di 24 anni di Mossano, ha sperimentato un’amara realtà quando le è stato negato l’accesso a un supermercato a Ponte di Barbarano con il suo cane guida, Chupito. “Chupito è gli occhi che ho sempre desiderato è quello spiraglio di libertà che la mia disabilità mi preclude,” riflette Stella, sottolineando l’importanza vitale di Chupito nella sua vita. Questo episodio solleva questioni cruciali sulla comprensione e l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità, specialmente riguardo alla loro autonomia e alla libertà di movimento.

La legge e la sua applicazione

Nonostante la chiara legislazione che garantisce ai cani guida l’accesso a tutti i luoghi pubblici, il personale del supermercato ha inizialmente rifiutato l’ingresso a Stella e Chupito, citando politiche interne. Questa negazione ha messo in luce non solo una mancanza di consapevolezza sulle leggi esistenti ma anche sul ruolo indispensabile che i cani guida svolgono nella vita delle persone non vedenti. “Una commessa ci ha riferito che il direttore non poteva acconsentire perché si tratta di un negozio di alimentari. Inutili sono state le mie proteste,” racconta Stella, evidenziando una diffusa necessità di formazione e sensibilizzazione.

Scuse e riflessioni sul futuro

L’incidente ha avuto un lieto fine quando il vicedirettore del supermercato ha capito l’errore e si è scusato, offrendo a Stella un tardivo accesso, che lei ha rifiutato per il disagio provato. Le scuse della direzione di AlìPer Supermercati sottolineano la volontà di apprendere da questo incidente, promettendo maggiore attenzione e sensibilità in futuro. “Si è trattata di un incidente che non doveva e non deve succedere. Ci scusiamo con Stella e con la sua famiglia,” dichiara la direzione, mostrando un impegno verso un cambiamento positivo. Questo episodio serve come promemoria dell’importanza di garantire che i diritti delle persone con disabilità siano rispettati in tutti gli aspetti della vita sociale, promuovendo una società più inclusiva e accessibile.