Tiziana Panella, dopo la malattia del compagno racconta: “La notte controllo che respiri bene”

La giornalista Tiziana Panella condivide un racconto intimo e potente della sua vita, evidenziando momenti di grande cambiamento personale e professionale, e l’incontro con il suo attuale compagno, Vittorio Emanuele Parsi.

Un amore nato tra le righe della storia

La relazione tra Tiziana Panella e Vittorio Emanuele Parsi, entrambi figure note nel panorama televisivo italiano, ha preso il via in un contesto insolito ma significativo: la copertura degli eventi legati alla guerra in Ucraina. Parsi, ospite frequente nei programmi condotti dalla Panella, ha iniziato a costruire un legame con la giornalista che si è lentamente trasformato in un sentimento profondo. Inizialmente distanziati dalla geografia, con lui a Milano e lei a Roma, hanno infine scelto di vivere insieme nella capitale. La Panella racconta con affetto di come, la notte, si assicuri che Parsi respiri serenamente, un gesto intimo che simboleggia la profondità del loro legame. Queste le sue parole: “Galeotta è stata la guerra in Ucraina, due anni fa. Lui è stato molto spesso mio ospite e abbiamo cominciato a sentirci… poi lentamente, pendolari dell’amore: lui a Milano, io a Roma. Adesso lui vive a Roma con me, e la notte controllo che respiri bene. Lui mi ha regalato la capacità di essere felice. Dopo il malore ci siamo detti, una cosa meravigliosa. Ma non la dico”.

E ha anche aggiunto: “Sto vivendo un amore in pace, senza nessun tormento. È un professore, è il mio compagno da un anno e mezzo, dopo un lungo periodo di sofferenza e assenza”.

Una vita rinnovata dall’amore e dalla maternità

La narrazione prosegue con la scoperta della Panella di una malattia degenerativa in un momento cruciale della sua vita: la nascita della figlia Lucia. Contrariamente alle aspettative mediche, la salute della Panella ha iniziato a migliorare, un percorso che lei stessa definisce miracoloso. La relazione con la figlia è descritta come unica e speciale, rinforzata da sfide e vittorie condivise. Lucia ha deciso di dedicarsi alla medicina, aspirando a specializzarsi in chirurgia d’urgenza. La Panella ha raccontato: “Prima ero molto impegnata con il lavoro, poi ho cominciato a pensare alla maternità e quando è nata Lucia ho scoperto una vocazione – Avevo già 35 anni: se ne avessi avuti 20 avrei fatto una squadra di calcio. È certamente il viaggio più bello della vita. Con Lucia mi si è accesa la vita. Ma sul serio. Quando è nata mia figlia ho scoperto una malattia degenerativa. Mi hanno detto: ‘Salutala’. L’ho tenuta stretta per mano, per tre mesi, in ospedale. Devastata. Nel frattempo, la mia salute migliorava. A tutt’oggi l’evoluzione della mia malattia è considerata un miracolo. Il mio rapporto con Lucia è particolarmente speciale”. E poi ha continuato: “Mia figlia ha scelto di fare Medicina. Vuole salvare vite, specializzarsi in chirurgia d’urgenza. Del resto, cos’altro poteva fare? Penso che davvero sia il suo mestiere. Salva le vite da quando è nata”.