Il ragazzo fermato per l’attacco a colpi di machete a Torino è un nobile di 23 anni soprannominato “Il Santo”

Un attacco brutale ha scosso la città di Torino: Pietro Costanzia di Costigliole, 23 anni, di nobili origini, è stato fermato per un’aggressione a colpi di machete che ha cambiato tragicamente la vita di un ragazzo.

La notte del terrore a Mirafiori

Nel tranquillo quartiere di Mirafiori, la vita di un giovane, identificato solo con le iniziali O.B., è stata stravolta da un’aggressione violenta. Pietro Costanzia di Costigliole, descritto come un discendente di una famiglia nobile piemontese, è stato arrestato per l’attacco. La vittima, colpita brutalmente a colpi di machete, ha subito ferite così gravi da necessitare l’amputazione della gamba sinistra. L’incidente, avvenuto lunedì sera, ha lasciato la comunità in stato di shock.

Un retaggio nobiliare contrasto

Pietro, noto con il soprannome di “Il Santo”, porta con sé un retaggio di grande prestigio: la sua famiglia risale al medioevo, segnando la storia della nobiltà piemontese. Nato nel 2000, è figlio di Carlo jr e discende da Carlo Costanzia, un partigiano noto durante la Resistenza italiana. Nonostante il suo background distinto, Pietro si è trovato nel bel mezzo di una storia di violenza e legge, complicata ulteriormente da precedenti condanne per rapina in Spagna. Al momento dell’arresto, Pietro era nascosto in un hotel, sorpreso dalla polizia che lo cercava per altri motivi legati a ordini di custodia spagnoli.

Le motivazioni di un’aggressione sconcertante

L’aggressione pare essere stata innescata da motivazioni personali profondamente radicate in gelosie e malintesi. Un gesto estremo provocato, secondo le indagini, da “avance non richieste e spregiudicate”, una foto osé inviata dalla vittima alla fidanzata dell’aggressore. Questo evento ha precipitato in un’azione violenta che ha lasciato una persona gravemente ferita e una comunità a cercare risposte. Mentre la vittima lotta per la vita in terapia intensiva, Pietro e le autorità si confrontano con le conseguenze di un attimo di violenza che ha rotto la tranquillità di una serata torinese.