Omicidio Capriati, tutto può aver avuto inizio da una lite dei figli con coetanei di clan rivali, il mistero del cellulare scomparso


A seguito dell’agguato mortale a Lello Capriati, nipote del boss e figura chiave nel clan, emergono dettagli inquietanti e possibili motivazioni dietro al delitto, in una spirale di violenza che rischia di innescare un’escalation tra le fazioni rivali.

Una morte avvolta nel mistero

La notte di Pasquetta si è conclusa con un tragico epilogo per Lello Capriati, sorpreso da colpi di pistola mentre si trovava in auto in compagnia di una donna “alta e bionda”, rapidamente identificata dalla polizia ma scomparsa nel caos seguente l’intervento dei soccorsi. La scomparsa dell’auto, della donna e del cellulare di Capriati complica le indagini, lasciando gli investigatori a interrogarsi sui movimenti e i contatti dell’uomo nelle settimane precedenti il delitto, in cerca di indizi su possibili tensioni o conflitti interni al clan o con gruppi rivali.

La rete di tensioni e rivalità

I figli di Capriati, Christian e Sabino, già noti alle forze dell’ordine e protagonisti di una vita sfarzosa e sregolata, potrebbero essere al centro di una faida con i discendenti di clan avversari, segnata da episodi di violenza e rappresaglie che si trascinano da mesi. L’ambiente della movida pugliese e le dispute per il controllo del territorio emergono come sfondo di una lotta senza esclusione di colpi, con l’omicidio di Capriati che potrebbe essere l’ultimo atto di una sequenza di azioni violente mirate a riaffermare supremazie o regolare conti in sospeso.

Le implicazioni per il futuro

L’assassinio di Capriati non solo riaccende i riflettori sulle dinamiche criminali che agitano Bari Vecchia e le zone limitrofe, ma segna un potenziale punto di svolta nelle equilibri di potere tra i vari gruppi criminali della città. Gli investigatori e le autorità temono che l’uccisione possa essere sia preludio a nuove violenze sia occasione per movimenti strategici all’interno del tessuto criminale locale, in un momento di apparente vulnerabilità per il clan Capriati. La riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e le decisioni della Procura sulle prossime mosse investigative saranno cruciali per prevenire ulteriori spirali di violenza e per cercare di riportare la calma in una città segnata da troppo sangue.