Bari, ultimi sviluppi indagini omicidio Lello Capriati, sotto torchio la donna che era con lui


A Bari, le indagini sull’omicidio di Raffaele ‘Lello’ Capriati proseguono intensamente, gettando luce su un intricato intreccio di faide mafiose.

Sotto la lente dell’Antimafia: l’agguato a Raffaele ‘Lello’ Capriati

Nella serata di Pasquetta, Bari è stata teatro di un drammatico episodio di violenza che ha visto la morte di Raffaele ‘Lello’ Capriati, figura notoria nel panorama della criminalità organizzata barese.

Figlio di Sabino e nipote di Antonio Capriati, quest’ultimo una pietra miliare del clan omonimo e attualmente detenuto in regime di 41 bis, Lello è stato assassinato in un agguato che porta la firma della mafia. Scarcerato nell’agosto 2022, dopo 17 anni di reclusione per l’omicidio di Michele Fazio, un innocente quindicenne ucciso per errore, Capriati potrebbe aver ricoperto un ruolo di primo piano negli affari illeciti del clan alla sua uscita dal carcere.

L’omicidio, avvenuto a Torre a Mare, sottolinea le tensioni e le dinamiche di potere all’interno della criminalità organizzata della città.

La testimonianza chiave e le indagini in corso

Accanto a Capriati nel momento dell’attentato vi era una donna, la cui identità rimane avvolta nel mistero. Nonostante sia stata rintracciata e interrogata dagli investigatori, le sue dichiarazioni non hanno fornito elementi significativi per fare luce sulla dinamica dell’agguato o sull’identità degli assassini.

Le immagini delle telecamere di sicurezza, tuttavia, hanno registrato momenti cruciali: una moto con due individui si avvicina all’auto di Capriati, ferma o quasi, e da essa partono i colpi che ne causeranno la morte.

La Polizia ha avviato una serie di perquisizioni e controlli, concentrati in particolare nei quartieri Carbonara e Libertà, cuori pulsanti dell’attività del clan Strisciuglio, nemico storico dei Capriati.

Ipotesi e sviluppi futuri

La morte di Raffaele ‘Lello’ Capriati riapre capitoli bui della storia criminale di Bari, facendo riaffiorare antiche faide e rancori inestinguibili. Gli investigatori esplorano tutte le piste, comprese quelle che potrebbero collegare l’omicidio a vendette personali, litigi o antipatie radicate. L’autopsia, condotta dal medico legale Francesco Vinci, e i funerali blindati, celebrati nel cimitero monumentale della città.