Pasta al dente addio tra 40 anni per colpa dell’anidride carbonica

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La pasta nel nostro futuro non sarà più al dente a decretarne la prossima fine è stato il Cra, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.

A provocare ai nostri posteri questo spiacevole inconveniente sarà l’aumento dell’anidride carbonica presente nell’aria che determinerà anche il cambiamento dell’alimentazione.

Il Cra di Fiorenzuola d’Arda ha previsto che entro quarant’anni la pasta, a causa dello smog, non potrà essere più al dente.

Il motivo è che nel 2050 lo smog sarà presente nell’aria che respiriamo  in quantità notevolmente superiore a quella attuale.

Gli studiosi prevedono che vi sarà un’immissione di anidride carbonica superiore dal 30 al 40% rispetto a quella attuale.


La presenza sempre maggiore nell’aria di anidride carbonica provocherà una drastica diminuzione delle proteine nel grano duro.

Proprio le proteine presenti nella nostra pasta sono determinanti per la cottura della stessa che non potrà più essere al dente.

Gli esperti ritengono che: “In alcune varietà gli aumenti produttivi hanno raggiunto anche il 20%. Ma il contenuto proteico influenza la tenuta della cottura della pasta, salvo un lungimirante lavoro di miglioramento genetico che potrebbe realizzare nuove varietà capaci di fruttare al meglio l’aumento di C02 atmosferica, evitando o limitando le conseguenze negative sulla qualità del prodotto”.

I ricercatori quindi sostengono che si avrà un significativo aumento della produzione del grano duro ma avrà rispetto a ora meno qualità.

La possibilità per poter cerare di ovviare a questo problema sta nel cercare di diminuire l’immissione di anidride carbonica nell’aria.

L’aumento di anidride carbonica presente nell’aria non solo provocherà l’impossibilità di mangiare la pasta al dente ma anche problemi molto più gravi come lo scioglimento dei ghiacciai e delle complicazioni sempre più frequenti respiratorie alle fasce più deboli della popolazione come bambini ed anziani.