Malore Ndicka, il medico in campo non sente il cuore e chiede silenzio, gli spettatori si zittiscono tutti nello stesso momento

Durante un match a Udine, il silenzio dello stadio ha permesso ai medici di soccorrere Ndicka, dimostrando una profonda umanità e solidarietà.

Il drammatico incidente in campo

La scena si è svolta nello stadio di Udine, dove il silenzio è calato improvvisamente quando Evan Ndicka, difensore della Roma, si è accasciato a terra colpito da un malore. Il medico del team, in un gesto di immediata necessità, ha chiesto silenzio assoluto per poter ascoltare il battito del cuore del giocatore. Federico Balzaretti, ex calciatore e ora dirigente dell’Udinese, ha descritto quei momenti come “trenta secondi surreali”, durante i quali la tensione era palpabile e l’umanità ha prevalso su tutto.

La risposta del pubblico

La richiesta di silenzio ha trovato una risposta immediata e profondamente rispettosa da parte dei tifosi presenti allo stadio. Questo momento di quiete, sebbene breve, è stato fondamentale per permettere ai soccorritori di fare il loro lavoro nel migliore dei modi. Il pubblico di Udine ha dimostrato grande maturità e empatia, comprendendo la gravità della situazione e contribuendo attivamente al benessere del giocatore. Balzaretti, testimone diretto dell’accaduto, ha lodato l’intervento dei tifosi e l’empatia mostrata in un momento così critico.

Decisioni umane e sospensione del match

Il gioco è stato immediatamente sospeso, con i due allenatori e l’arbitro Pairetto che hanno consultato rapidamente la situazione. La decisione di non continuare il match è stata presa all’unanimità, mettendo la salute e il benessere di Ndicka al primo posto. Balzaretti ha elogiato l’arbitro per la sua sensibilità e calma nel gestire la situazione, sottolineando come la scelta di fermare la partita fosse l’unica possibile in circostanze così gravi. La partita sarà ripresa in una data successiva, ma la priorità rimane la salute del giocatore.