35enne non riesce più a camminare dopo una partita di calcetto, i medici scoprono la rara malattia e riescono a salvargli la gamba

Salvata la gamba di un giovane in Sicilia grazie a un intervento chirurgico innovativo

L’intervento a Monza

Un giovane di 35 anni ha evitato l’amputazione della gamba grazie all’intervento dei chirurghi vascolari dell’ospedale San Gerardo di Monza.

Il paziente, originario della Sicilia, ha subito un’operazione chirurgica d’avanguardia per trattare una rara patologia chiamata cistica avventiziale, che colpisce l’arteria poplitea causando la formazione di cisti che comprimono il vaso sanguigno e limitano la circolazione.

Diagnosi e sintomi

Il problema era emerso circa un anno fa quando, durante una partita di calcetto, il giovane aveva avvertito un intenso dolore alla gamba destra. Inizialmente trascurato, il dolore si era poi intensificato rendendo difficoltosa persino la camminata.

Questo sintomo aveva spinto il 35enne a sottoporsi a ulteriori esami al San Gerardo di Monza, dove è stata diagnosticata la malattia. La condizione, se non trattata, avrebbe potuto portare a gravi complicazioni, inclusa la perdita dell’arto.

L’intervento chirurgico

L’operazione è stata eseguita dal dottor Vittorio Segramora, direttore della Chirurgia vascolare, e dal dottor Savino Pasquadibisceglie, con il supporto dell’anestesista dottoressa Margherita Scanziani e del resto dello staff.

La procedura ha comportato la rimozione del tratto di arteria affetto dalle cisti e la sua sostituzione con una vena prelevata dallo stesso paziente, una tecnica che preserva la funzionalità dell’arto minimizzando i rischi di rigetto e altre complicazioni.

Complessità e successo

Il direttore della Chirurgia vascolare ha sottolineato la complessità dell’intervento, reso particolarmente difficile dalle aderenze causate dalle cisti.

Un’attenzione meticolosa è stata necessaria per isolare e preservare i nervi e le vene circostanti, fondamentali per garantire la normale funzionalità della gamba dopo l’operazione.

Grazie alla competenza e alla dedizione del team, l’intervento è stato un successo, offrendo al giovane una seconda possibilità di vivere una vita normale senza compromissioni fisiche gravi.