Elena, bimba morta a 3 anni dopo 48 ore dal ricovero, la rabbia dei genitori, “Per salvarle la vita bastava una tac”

La morte di Elena Cella, una bambina di soli 3 anni e mezzo, ha scatenato una battaglia legale tra i suoi familiari e la Procura di Napoli, centrata sulla mancata diagnosi e trattamento tempestivo del suo stato di salute.

La battaglia legale dei familiari di Elena

Elena Cella è deceduta il 11 gennaio 2023 dopo essere stata ricoverata in tre diversi ospedali a Napoli. I suoi familiari, assistiti dall’avvocato Enrico Ricciuti, hanno contestato la richiesta di archiviazione del caso proposta dalla Procura di Napoli, sottolineando la mancata esecuzione tempestiva di una TAC che, secondo loro, avrebbe potuto salvare la vita della bambina. Elena era affetta da un volvolo, una condizione in cui l’intestino si torce su se stesso, causando un infarto intestinale. La famiglia sostiene che un intervento chirurgico tempestivo avrebbe potuto prevenire l’esito fatale.

Errore di diagnosi e conseguenze tragiche

Durante i suoi ricoveri, i medici inizialmente ipotizzarono un problema di diabete infantile, errore di diagnosi che portò al trasferimento di Elena in una struttura priva di reparto di rianimazione. Qui, la bambina subì il primo di tre arresti cardiaci. Dopo essere stata trasferita nuovamente al Santobono, subì altri due arresti cardiaci e morì in meno di 40 ore dal primo ricovero. I consulenti della Procura sostengono che, nonostante l’errore di diagnosi, la bambina non si sarebbe comunque salvata, ma i consulenti della famiglia, tra cui il chirurgo Mario Lima, sostengono il contrario.

Udienza e richieste future

Una udienza camerale è stata fissata per discutere ulteriormente del caso davanti al gup del tribunale di Napoli. I familiari di Elena chiedono ulteriori approfondimenti, puntando a dimostrare che la corretta diagnosi e il trattamento tempestivo avrebbero potuto fare la differenza nella sopravvivenza della bambina. Essi enfatizzano che solo nel 6% dei casi di infarto addominale si verifica la morte, ribadendo che una TAC tempestiva e un intervento chirurgico avrebbero potuto salvare Elena.