Striscia la Notizia attacca Francesca Fagnani per pubblicità occulta, la replica: “A quando un’indagine su Michelle Hunziker?”

In queste settimane, Striscia la Notizia ha messo nel mirino Francesca Fagnani per una presunta pubblicità occulta, sollevando dubbi sulla sua integrità giornalistica

Mentre alcuni spettatori si schierano contro il programma, altri criticano il focus sul caso Fagnani trascurando questioni più serie, come le accuse alla fondazione di Michelle Hunziker.

Indagini selettive sulla Fagnani

Striscia la Notizia ha recentemente lanciato accuse contro Francesca Fagnani, giornalista di Rai 2, per aver indossato gioielli di un unico marchio nelle sue apparizioni televisive, suggerendo una possibile pubblicità occulta. “Sono profondamente offesa,” ha dichiarato la Fagnani, spiegando che i gioielli le vengono prestati senza compensi. Questa situazione ha portato a reazioni miste, con il pubblico che si interroga sull’equità delle indagini del programma televisivo, dato che casi simili non hanno ricevuto lo stesso trattamento.

Hunziker e la Fondazione in ombra

Parallelamente, emerge il caso della fondazione “Doppia Difesa”, co-fondata da Michelle Hunziker e l’avvocatessa Giulia Bongiorno, criticata per la sua efficacia operativa. Nonostante le accuse di essere una “fondazione fantasma”, la Hunziker ha difeso l’integrità dell’organizzazione. La situazione si è complicata quando il giudice ha dato ragione a Selvaggia Lucarelli, che aveva indagato sulla fondazione, confermando le critiche sulla scarsa attività della stessa.

La reazione del Pubblico

Il pubblico di Striscia la Notizia ha manifestato il proprio disappunto non solo verso la copertura data al caso Fagnani, ma anche per l’ignorare questioni più significative che coinvolgono figure popolari come la Hunziker. La percezione di un trattamento di favore nei confronti di certi personaggi ha sollevato dubbi sull’imparzialità del programma, causando una serie di reazioni negative sui social media, dove molti esprimono il loro sostegno a Francesca Fagnani e critica verso il doppio standard apparentemente adottato dal notiziario satirico.