Palermo, il boss mafioso festeggia il 25esimo anniversario di matrimonio nella chiesa dove è stato celebrato il funerale di stato di Falcone, scoppia la protesta contro il parroco

A Palermo cresce l’indignazione per le nozze d’argento celebrate da Tommaso Lo Presti, noto boss mafioso, nella chiesa di San Domenico, luogo simbolico che ospita le spoglie di Giovanni Falcone.

Una celebrazione controversa

Il 15 aprile, Tommaso Lo Presti, ex boss mafioso di Palermo, ha segnato il venticinquesimo anniversario di matrimonio con la moglie Teresa Marino, anch’essa condannata per reati legati alla mafia, nella chiesa di San Domenico. Questo luogo non è soltanto uno spazio sacro ma è anche un sito di memoria importante, essendo il luogo di sepoltura di figure come il giudice Giovanni Falcone e il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, entrambi simboli della lotta contro la mafia. La scelta di questo luogo per una festa privata ha suscitato reazioni di sdegno, soprattutto tra i cittadini e le associazioni che vedono in questo atto un’offesa alla memoria delle vittime della mafia.

Reazioni e ripercussioni

Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, ha espresso il suo disgusto per l’evento, descrivendolo come “una prepotenza contro Giovanni”. Il rettore della chiesa ha dichiarato di non essere stato a conoscenza dell’identità dei festeggiati fino a dopo l’evento e ha affermato che l’offerta ricevuta sarà utilizzata per fini benefici. Nonostante ciò, molti palermitani e commentatori hanno criticato duramente la decisione di permettere tale celebrazione in un luogo così carico di significato storico e morale, definendola un “grave sfregio alla memoria e alla città”. Alcuni hanno anche messo in discussione il ruolo della Chiesa, sollecitando una presa di posizione più chiara e decisa contro il coinvolgimento con figure legate alla criminalità organizzata.