“Io canto Family” non è piaciuto, sui social la voce è comune: “Tutto già visto e rivisto”

La prima puntata di “Io Canto Family” non riesce a convincere: mancano novità e coinvolgimento emotivo, risultando in uno show ripetitivo e poco appassionante.

“Io Canto Family” ha debuttato su Canale 5 con l’ambizione di replicare il successo di “Io Canto Generation”, ma la prima puntata ha deluso le aspettative. Nonostante la conduzione di Michelle Hunziker e l’introduzione di Fabio Rovazzi nella giuria, lo show non ha portato l’emozione e il coinvolgimento che i fan speravano. A differenza di Gerry Scotti, noto per la sua empatia e la sua capacità di coinvolgimento emotivo, Hunziker appare meno coinvolta e preparata, specialmente riguardo ai brani in gara, lasciando un’impressione di distacco che non è passata inosservata tra il pubblico.

Critiche alla giuria e ai capisquadra

La scelta di mantenere lo stesso nucleo di giurati e capisquadra delle edizioni precedenti è stata un’altra critica ricorrente. Nonostante la presenza di volti noti come Al Bano, Orietta Berti, e Iva Zanicchi, e l’aggiunta di Fabio Rovazzi, la giuria non sembra riuscire a rinnovarsi in modo significativo. Rovazzi, in particolare, non riesce a emergere, rimanendo quasi invisibile accanto ai colleghi più esperti. Questa mancanza di dinamismo e freschezza nella scelta dei giurati e dei capisquadra fa sembrare lo show stanco e privo di novità, riproponendo schemi e dinamiche già visti in “Io Canto Generation”.

La mancanza di innovazione penalizza lo show

Il format di “Io Canto Family” appare stanco e privo di innovazione, con poco appeal per un pubblico giovane e dinamico. La critica principale riguarda proprio la mancanza di aggiornamenti e cambiamenti che potrebbero attrarre nuovi spettatori o rinnovare l’interesse di chi già segue i talent show. La comparazione con altri programmi di successo come “The Voice”, dove la giuria viene spesso rinnovata con volti noti ai giovani, evidenzia ulteriormente la staticità di “Io Canto Family”. La poca attenzione verso un rinnovamento generazionale e l’introduzione di nuove dinamiche appare come un’opportunità mancata, rendendo lo show una riproposizione poco entusiasmante di formati ormai superati.