Carabiniere umilia una collega scrivendole sul viso, lei denuncia tutto, lui viene sospeso

La giovane ha denunciato il gesto, risultando nella sospensione temporanea del comandante. Autorità giudiziarie e sindacati attendono ulteriori sviluppi.

In una caserma situata in provincia di Modena, un evento sconcertante ha scosso la quiete usuale: un carabiniere ha scritto con una penna sul viso di una giovane collega, firmando come se la sua pelle fosse un foglio di carta. La vittima, una carabiniera di 21 anni, ha immediatamente portato l’incidente all’attenzione dei suoi superiori. A seguito di ciò, il comandante responsabile è stato privato della sua pistola e del tesserino, ricevendo un ordine di riposo forzato per due settimane. Nonostante le misure prese, “non si tratta di una vera e propria sospensione,” ma più di una misura cautelativa mentre la procura di Modena considera l’apertura di un’inchiesta. Le parole di Giovanni Morgese e Andrea Di Virgilio, figure di spicco del Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc), risuonano forti: “Per il gravissimo episodio di bullismo, che parrebbe essere avvenuto in una caserma carabinieri del Modenese, in danno di una carabiniera donna, auspichiamo una ferrea indagine della Procura ordinaria e militare. Abbiamo già attivato i nostri legali per valutare la costituzione di parte civile. Gli atti di vile e becero maschilismo se condotti da chi per funzione esercita un potere che mette in sudditanza il sottoposto, sono intollerabili e non possono sicuramente rientrare in atti definibili goliardici.”

La difesa del comandante

Di fronte a tali accuse, la difesa del comandante coinvolto non si è fatta attendere. L’avvocato del comandante ha cercato di moderare i toni, sottolineando la prematurità di qualsiasi giudizio giuridico-processuale, data la mancanza di un accertamento completo dei fatti. “Sul punto, prima di esprimersi in prematuri giudizi sulla persona del mio assistito, dovrebbe quanto meno considerarsi che il Comandante ha sempre improntato al massimo rispetto e alla massima professionalità i rapporti con le sue colleghe e i suoi colleghi,” ha affermato. Nel corso della sua carriera, il comandante ha mostrato un impegno attivo contro la violenza di genere, partecipando all’apertura di un centro di ascolto e promuovendo eventi formativi per la tutela delle vittime. “Pur non volendo entrare nel merito dei fatti, il Comandante intende precisare che la narrazione che degli stessi è stata data è quanto di più distante dai principi e dai valori che hanno sempre guidato il suo agire.”