Alessia Pifferi continua lo sciopero della fame, la sorella Viviana non prova pietà: “Anche Diana è morta di fame ma non lo ha scelto”

Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di 18 mesi, ha iniziato uno sciopero della fame.

Questa decisione segue la sentenza del 13 maggio della Corte d’Assise di Milano, che ha inflitto la pena massima per omicidio volontario non aggravato da premeditazione. “Mi voglio spegnere e raggiungere la piccola Diana,” ha dichiarato Pifferi all’avvocata Alessia Pontenani, che ha rivelato lo sciopero alla stampa.

Pontenani, anch’essa sotto inchiesta per falso, descrive un cambiamento radicale in Alessia: da sempre curata e composta, ora appare trascurata e in preda a continui pianti, come segno di un profondo abbandono, soprattutto da parte della madre. Questa trasformazione suggerisce una presa di coscienza tardiva delle conseguenze delle proprie azioni.

Le accuse

Prima del tragico evento, Alessia Pifferi aveva già interrotto i rapporti con la sorella Viviana e altri membri della famiglia. Durante il processo, ha accusato la famiglia di aver ignorato i suoi problemi cognitivi, un punto contestato da Viviana. “Non abbiamo mai detto nulla perché questi disturbi cognitivi non c’erano,” sostiene Viviana, sottolineando come problemi di apprendimento scolastico non giustifichino le azioni compiute da Alessia anni dopo.

Viviana ricorda dolorosamente: “Se anziché abbandonare Diana sola in casa per sei giorni senza cibo né acqua mi avesse semplicemente chiamata, oggi Diana sarebbe viva”. Anche la madre di Alessia, Maria Assandri, si è espressa, ribadendo il suo amore e la cura costante per i suoi figli.

La posizione di Viviana Pifferi e la memoria di Diana

Viviana Pifferi commenta lo sciopero della fame di Alessia in un’intervista a Fanpage.it, esprimendo dubbi sulla veridicità delle informazioni, dato che non hanno ricevuto conferme ufficiali dal carcere. Tuttavia, sottolinea l’ironia tragica della situazione: “Se fosse vero, mia sorella sta facendo la stessa fine che ha imposto a sua figlia due anni fa. Solo che lei era una bambina piccolissima e non poteva scegliere”.

Viviana conclude: “Stiamo vivendo l’inferno, soprattutto per le accuse che ci ha rivolto in tutti questi mesi Alessia”. Queste parole rivelano il peso emotivo che la famiglia porta dal 20 luglio 2022, giorno in cui Diana è stata trovata morta, una perdita che Viviana descrive come un “ergastolo” interiore.