Papa Francesco critica l’ingresso di seminaristi omosessuali: “C’è troppa frocia****e” e scoppia il finimondo

Recentemente, durante un incontro a porte chiuse con i vescovi italiani, Papa Francesco ha espresso preoccupazioni riguardo l’ammissione di persone omosessuali nei seminari.

Il Pontefice ha utilizzato il termine “frociaggine” per descrivere la situazione in alcuni seminari, sollevando una questione delicata e controversa. Le sue parole sono state riportate da diverse fonti e hanno suscitato un notevole dibattito all’interno della comunità ecclesiastica e oltre.

Il contesto della discussione

La discussione si è svolta nel quadro di un dibattito più ampio sulla crisi delle vocazioni, un tema che Papa Francesco ha spesso trattato con urgenza. Durante l’incontro, che ha avuto una durata di un’ora e mezza, il Papa ha consigliato ai vescovi di essere cauti nell’ammettere al sacerdozio individui con “troppe fragilità”. “La persona che ero in quel periodo non è quella di oggi. Questo processo mi sta aiutando a mettere a posto dei punti che avevo sparsi, dei tasselli confusi. Ora posso parlare della reale verità, oggi sono una persona lucida”, ha detto il Papa, rivelando una riflessione personale sulla trasformazione del suo pensiero e approccio al problema.

Le implicazioni della dichiarazione

Le parole di Papa Francesco hanno riacceso un dibattito che va avanti da tempo nella Chiesa Cattolica, riguardo al posto degli individui omosessuali all’interno delle istituzioni religiose. Il novembre scorso, l’assemblea dei vescovi a Assisi aveva approvato una nuova “Ratio formationis sacerdotalis”, che regola l’ingresso nei seminari e che esplicitamente esclude coloro che “praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”. Questa politica è ancora sotto esame e non è stata ancora pubblicata ufficialmente, ma le recenti dichiarazioni del Papa potrebbero influenzare ulteriormente la sua formulazione e applicazione.