Renzi sente aria di scissione nel Pd ma “non gli toglie il sonno”

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Il segretario del Partito Democratico avverte da un po’ di tempo aria di una profonda spaccatura tra la minoranza e la maggioranza del partito.

Dimostrazione è stata la partecipazione di molti esponenti del Partito Democratico alla manifestazione del 25 ottobre scorso della Cgil contro la riforma del lavoro presentata dall’esecutivo presieduto da Matteo Renzi.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ieri era alla presentazione del libro “Italiani voltagabbana” scritto dal noto giornalista Bruno Vespa, durante la quale ha rilasciato alcune importante dichiarazioni sul futuro del Pd.


Il premier non è sembrato minimamente preoccupato dalla situazione che porterebbe ad una clamorosa scissione del partito:  “Se qualcuno dei nostri vuole andare con la sinistra radicale che ha attraversato gli ultimi vent’anni, in nome della purezza delle origini, faccia pure: non mi interessa. E’ un progetto identitario fine a se stesso e certo non destinato a cambiare l’Italia. Lo rispetto, ma non mi toglie il sonno”.

Matteo Renzi ha anche detto che rispetta la manifestazione della Cgil ed anche chi nel suo partito ha scelto di presenziare.

Il premier dice di essere molto preoccupato per la situazione in Italia soprattutto per i tanti inoccupati e la crisi economica che sta determinando la chiusura di molte aziende.

Renzi però avverte che le profonde discussioni in un partito ci possono anche essere ma non possono sfociare in un voto di sfiducia al governo.

Se dovesse accadere che la minoranza del Partito Democratico decidesse di far cadere il governo, Renzi ammette che allora le cose cambierebbero e di molto.