Giorgio Napolitano, è già toto-nomi per nuovo inquilino del Quirinale

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L’ufficio stampa del Quirinale non ha ne smentito ne confermato le voci di possibili dimissioni di Giorgio Napolitano a fine 2014.

Nella prima mattinata di oggi è stata reso noto il seguente comunicato da parte del Quirinale: “E’ responsabilità del Capo dello Stato il bilancio di questa fase di straordinario prolungamento, e di conseguenza le decisioni che riterrà di dover prendere. E delle quali come sempre offrirà ampia motivazione alle istituzioni, all’opinione pubblica, ai cittadini”.

Sembrerebbe però che Giorgio Napolitano abbia deciso di mollare e, ai suoi stretti collaboratori, già alcuni mesi fa rivelato di volersi ritirare.

Il Presidente della Repubblica, come ribadito dalla nota di stamane del Quirinale, nel suo discorso alle Camera riunite il giorno della sua rielezione fu molto chiaro: “I termini della questione sono noti da tempo. Il presidente della Repubblica, nel dare la sua disponibilità alla rielezione che il 20 aprile 2013 il Parlamento generosamente gli riservò a larghissima maggioranza, indicò i limiti e le condizioni  entro cui egli accettava il nuovo mandato. Ciò non gli ha impedito e non gli impedisce di esercitare nella loro pienezza tutte le funzioni attribuitegli dalla Costituzione, tenendo conto anche della speciale circostanza della Presidenza italiana del semestre europeo”.


L’ufficio della presidenza del consiglio ha subito chiarito che sarà il Partito Democratico a fare il nome del nuovo candidato alla Presidenza della Repubblica: “Siamo il primo partito e in Parlamento siamo determinanti, dunque per forza di cose non passerà mai un Presidente che non piaccia al Pd. Condivideremo la scelta, ma di certo il Parlamento non eleggerà un capo dello Stato a noi sgradito”

Ma c’è da giurarsi che sul nominativo sarà una vera lotta interna nello stesso Partito Democratico con la minoranza che vorrà un suo candidato e la maggioranza,  da sempre con Renzi, che indicherà un altro nominativo.

Elezioni difficili si prospettano quelle che riguarderanno il nuovo Presidente della Repubblica ma già in queste ultime ore iniziano a circolare i primi nomi.

Nome caldissimo è quello dell’ex sindaco di Roma ed ex candidato Premier, Walter Veltroni, uomo di spicco del Partito Democratico, che da qualche anno si è ritirato dalla politica.

Walter Veltroni potrebbe essere il nome giusto per mettere d’accordo le due anime del partito Democratico.

Altro nome al momento “bipartisan” nel Pd è quello di Romano Prodi che piace anche a qualche esponente del Movimento Cinque Stelle.

Nomi più “schierati” sarebbero quello di Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato,  donna di polso più vicina alla minoranza del Partito Democratico.

Altro nome che potrebbe essere indicato da Matteo Renzi è quello del suo braccio destro Graziano Delrio.

Meno chance al momento avrebbero Pierferdinando Casini e l’attuale ministro dell’economia Piercarlo Padoan.

Secondo alcune indiscrezioni, provenienti dall’entourage del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, un nome che sarebbe graditissimo al premier sarebbe quello di Mario Draghi attuale presidente della BCE.

Mario Draghi sarebbe un nome di grande spessore molto noto e rispettato in Europa.

Ma queste elezioni potrebbero portare anche ad una grande sorpresa, la nomina di una donna come Capo dello Stato, sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica italiana.