Calcoli renali, individuati gli alimenti da evitare

Calcoli-renali-individuati-gli-alimenti-da-evitare

Una delle patologie più diffuse in Italia ed al mondo è quella dei calcoli renali.

In tanti ne soffrono ed è una delle patologie più dolorose che colpiscono gli esseri umani.

I calcoli renali sono una delle malattie più vecchie al mondo, secondo alcune ricerche  il primo paziente che ha sofferto di questa patologia risale addirittura a 7 mila anni fa.

Negli Stati Uniti d’America all’anno sono 3 milioni i  pazienti che si recano al pronto soccorso per i dolori da calcoli renali e più di 300 mila sono i ricoveri che avvengono per questa patologia.

I calcoli renali sono delle vere e proprie “pietroline” composte da sali minerali che si formano nelle vie urinarie o nei reni dell’essere umano.


I ricercatori dell’ l’American College of Physicians hanno stabilito quali sono gli alimenti che possono determinare l’insorgenza dei calcoli renali.

Secondo i ricercatori americani che hanno svolto una lunga ricerca sugli alimenti che provocano l’insorgenza dei calcoli renali, l’eliminazione, dalla dieta, di alimenti incriminati determinerebbe il calo dell’insorgenza dei calcoli dal 5 al 50%.

I cibi da evitare, secondo lo studio dei ricercatori dell’American College of Physicians pubblicato sulla nota rivista” Annals of Internal Medicine” sono i seguenti: “Carne,  Nocciole, Spinaci , Tè, Rabarbaro,  Cioccolato,  Fragole, Crusca di frumento, Kiwi,  Bevande gassate (fatta eccezione per quelle a base di frutta e con acido citrico)”.

I ricercatori dell’ American College of Physicians, uno dei più grandi centri di ricerca nel campo della medicina nel mondo, hanno anche asserito che è importantissimo per il paziente che è stato colpito da calcoli renali bere almeno due litri di acqua naturale al giorno.

L’acqua è importantissima perché, se le pietre di  sali minerali presenti nelle vie urinarie o ai reni sono di dimensioni limitate, possono essere anche espulsi semplicemente urinando.

David Fleming presidente della American College of Physicians ha così illustrato l’importanza di bere tanta acqua per il paziente colpito da calcoli renali: “Una maggiore assunzione di liquidi durante il giorno può diminuire la recidiva di almeno la metà praticamente senza effetti collaterali. Le persone che già bevono la quantità raccomandata di liquidi, o quelle per le quali una maggiore assunzione di liquidi è controindicata, non dovrebbero aumentarne la quantità “.

I test condotti dalla American College of Physicians hanno appurato che si può bere qualsiasi acqua anche quella proveniente dal rubinetto, l’importante che si bevano almeno due litri al giorno.

I calcoli renali colpiscono almeno una volta nella vita il 13% degli uomini e il 7% delle donne.

E’ molto facile che nell’arco di cinque anni, nel paziente che è stato colpito da calcoli renali, la patologia si ripresenti.

L’American College of Physicians ha stabilito che vi sono il 50% delle possibilità che nel paziente si riformino i calcoli renali.

I calcoli renali sono diagnosticabili con una semplice radiografia alle vie urinarie e sono circa 4 pazienti su 100 ad esserne colpiti.

In genere i più colpiti sono gli uomini di una fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni.

Gli uomini sono più colpiti dai calcoli renali perché sono soggetti a infezioni alla prostata e hanno meno citrato presente nell’urine rispetto alle donne.

Bere dagli 8 ai 10 bicchieri di acqua consente al paziente che è stato colpito da calcoli renali di espellere in maniera naturale i calcoli con delle dimensioni limitate che raggiungono la grandezza di 3 millimetri.

In maniere naturale è molto più difficile eliminare dei calcoli di grandezza superiore agli 8 millimetri statisticamente ci riesce solo il 20% dei pazienti.

Il calcolo che ha una dimensione superiore ad 1 centimetro deve essere curato con specifici trattamenti che possono essere svolti solo presso un plesso ospedaliero.