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Trump firma le prime misure: revoca del Green Deal, uscita dall’OMS e grazia ai rivoltosi del 6 gennaio

Donald Trump, appena insediato come 47° presidente degli Stati Uniti, avvia una serie di ordini esecutivi per invertire le politiche di Biden, tra cui il ritorno a un’agenda isolazionista e il taglio di diverse norme ambientali.

Revoca del Green Deal e uscita dagli accordi internazionali

Donald Trump, entrato ufficialmente alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, ha immediatamente iniziato a firmare decreti esecutivi con l’obiettivo di modificare radicalmente la rotta politica dell’amministrazione precedente. Tra le prime decisioni, l’annuncio della revoca di circa 80 azioni esecutive firmate da Joe Biden, incluse quelle relative alla transizione ecologica. Trump ha ordinato l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Nel mirino del presidente anche il diritto di cittadinanza per nascita, previsto dal 14° emendamento della Costituzione americana. “Stiamo ponendo fine a un sistema che incoraggia l’immigrazione illegale,” ha dichiarato durante un incontro allo Studio Ovale. Inoltre, è in fase di valutazione l’introduzione di dazi del 25% su prodotti provenienti da Messico e Canada, misura che potrebbe entrare in vigore già dal primo febbraio.

Grazia ai rivoltosi e nuove relazioni con Russia e Ucraina

Un’altra decisione controversa riguarda la concessione della grazia ai manifestanti coinvolti nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Trump ha dichiarato: “Speriamo che possano tornare a casa questa sera”. La mossa è stata accolta con reazioni contrastanti, mentre cresce l’attenzione sui piani futuri del presidente.

Sul fronte internazionale, Trump ha annunciato di voler dialogare “molto presto” con il presidente russo Vladimir Putin, pur senza specificare una data. “La guerra in Ucraina deve finire,” ha affermato, sottolineando che “senza un accordo, Putin rischia di distruggere la Russia stessa”. Ha aggiunto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky gli avrebbe espresso il desiderio di trovare un’intesa.

Parallelamente, Trump ha rilanciato l’idea di acquisire la Groenlandia, sostenendo che “la Danimarca accetterà questa proposta”.

Riforme interne e tagli alla burocrazia

All’interno del governo, sono già stati rimossi quattro funzionari di alto livello nominati dall’amministrazione Biden, con l’annuncio di ulteriori epurazioni. In un messaggio pubblicato sul social network Truth, Trump ha avvisato che oltre mille incaricati della precedente amministrazione rischiano il licenziamento: “Il nostro ufficio del personale sta identificando chi non condivide la visione di rendere grande l’America”.

Con queste prime mosse, l’amministrazione Trump punta a marcare una netta discontinuità rispetto al passato recente, inaugurando un’agenda politica che sembra voler accentuare il nazionalismo e il pragmatismo su scala globale.