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Trump, giudice blocca l’ordine sullo ius soli: “È incostituzionale”

Un giudice federale ha temporaneamentesospeso l’ordine esecutivo di Donald Trump che mirava a limitare il diritto di cittadinanza ai nati sul suolo statunitense.

Il giudice ferma l’ordine: “Viola il 14esimo Emendamento”

Tre giorni dopo la firma del discusso ordine esecutivo da parte del presidente Donald Trump, un giudice distrettuale ha imposto un blocco temporaneo, sostenendo che la misura violerebbe la Costituzione americana. L’ordine, che avrebbe negato la cittadinanza automatica ai bambini nati negli Stati Uniti da genitori presenti illegalmente o temporaneamente, ha scatenato un’ondata di critiche e azioni legali da parte di 22 Stati e diversi gruppi di attivisti.

Il giudice distrettuale John Coughenour, che ha preso la decisione, ha definito la misura “chiaramente incostituzionale”. Secondo la sua interpretazione, l’ordine di Trump sarebbe in aperto contrasto con il 14esimo Emendamento, che garantisce la cittadinanza a tutti coloro che nascono negli Stati Uniti, indipendentemente dallo status dei genitori. “Non esiste alcuna base legale per una revisione così drastica del principio di nascita sul suolo statunitense”, ha dichiarato durante l’udienza del 23 gennaio.

Il provvedimento bloccato avrebbe avuto un impatto significativo anche sui figli di genitori presenti temporaneamente nel Paese, come turisti, studenti o lavoratori stagionali. La mossa ha suscitato reazioni immediate: mentre l’amministrazione Trump si dice determinata a portare avanti il piano, i critici sottolineano come il decreto alimenti divisioni e non rispetti i principi costituzionali.

Un progetto annunciato e contestato

La decisione del giudice arriva dopo che Trump, parlando al World Economic Forum di Davos, aveva anticipato il cambiamento. “Abbiamo dichiarato l’emergenza nazionale al confine con il Messico, fermeremo l’invasione dei migranti”, aveva detto il presidente tra gli applausi, spiegando che il provvedimento mirava a tutelare la sovranità degli Stati Uniti.

L’ordine esecutivo firmato dal presidente è però finito al centro di un acceso dibattito politico e legale. Il blocco temporaneo deciso dal tribunale è il primo passo di una battaglia che potrebbe protrarsi fino alla Corte Suprema. Intanto, il Dipartimento di Giustizia ha confermato che presenterà un ricorso, mentre i sostenitori della misura accusano i giudici di interferire con le prerogative presidenziali.