Dario Franceschini si scaglia contro il Governo: “Meloni governa per slogan, circondata da una classe dirigente mediocre”
Dario Franceschini, intervistato nel suo nuovo studio a Roma, analizza la strategia per un’opposizione efficace e critica il governo Meloni.
Franceschini e la nuova strategia per l’opposizione
Nel suo nuovo studio nel quartiere Esquilino, un’ex officina trasformata in spazio di lavoro, il senatore Dario Franceschini riflette sul futuro dell’opposizione e critica l’attuale governo guidato da Giorgia Meloni. Tra un divano, due poltrone e una libreria ancora quasi vuota, Franceschini espone la sua visione per contrastare la destra.
“Meloni governa per slogan e si è circondata da una classe dirigente mediocre scelta in base al criterio della fedeltà,” afferma Franceschini, che non manca di fare riferimento al caso Almasri, definendolo “un altro esempio di inadeguatezza.”
Per Franceschini, la chiave per battere la destra risiede in una strategia che valorizzi le diversità delle opposizioni: “Sono convinto che la destra la battiamo marciando divisi. Le opposizioni vadano al voto valorizzando le proprie proposte e l’aspetto proporzionale della legge elettorale. Basta accordarsi su quel terzo dei seggi che si assegnano con i collegi uninominali per battere la destra. Poi molte cose si discuteranno dopo il voto.”
La visione sul futuro delle opposizioni
Franceschini sottolinea il realismo necessario per analizzare la frammentazione dei partiti di opposizione, evitando nostalgie del passato: “L’Ulivo non tornerà, da quella fusione è già nato il Pd. È inutile fingere che si possa rifare un’operazione simile. I partiti sono diversi e lo resteranno.”
L’obiettivo, secondo il senatore, è rafforzare le opposizioni e parlare a segmenti diversi dell’elettorato: “Sarebbe utile un partito che parli di più ai moderati, che recuperi l’astensionismo di quell’area, che contenda i voti a Forza Italia. Penso che se Silvio Berlusconi fosse rimasto in vita, non avrebbe accettato a lungo di stare in un centrodestra guidato dalla destra estrema.”
“Renzi e Calenda? Devono essere generosi”
Sul ruolo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, Franceschini afferma: “Se devono sparire? No, devono solo essere generosi.” L’appello è a un’opposizione che sappia guardare oltre le divisioni personali, concentrandosi su una strategia condivisa per i collegi uninominali, evitando gli errori del passato.