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Salvini attacca Macron: “Un matto che parla di guerra nucleare”

Il vicepremier critica il presidente francese per le sue dichiarazioni sulla difesa europea e ribadisce il no all’invio di militari italiani in Ucraina.

Salvini: “Macron vuole la guerra mentre il mondo chiede la pace”

Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha lanciato un duro attacco contro il presidente francese Emmanuel Macron, accusandolo di essere un leader “alla disperata ricerca di un senso” per la sua permanenza all’Eliseo. Durante la presentazione dell’Acerbis Italian Round a Milano, Salvini ha espresso forti critiche nei confronti della politica estera di Parigi, in particolare sulle recenti dichiarazioni di Macron riguardo alla difesa europea e al possibile utilizzo dell’ombrello nucleare francese a protezione degli alleati UE.

“Mentre il mondo va verso la pace, Zelensky chiede la pace, Putin chiede la pace, Trump chiede la pace, **Macron e qualcuno in Europa parlano di guerra, di armi, di bombe, di missili e carri armati”, ha dichiarato Salvini.

Secondo il leader della Lega, le scelte del presidente francese sarebbero dettate da “convenienza e sopravvivenza politica”, una strategia che Salvini rifiuta categoricamente.

No all’esercito europeo guidato da Macron

Nel suo intervento, Salvini ha ribadito che non esiste alcuna ipotesi di invio di militari italiani in Ucraina, escludendo categoricamente un coinvolgimento diretto delle forze armate nazionali nel conflitto.

Allo stesso tempo, ha espresso forti perplessità sull’idea di un esercito europeo sotto il comando di Macron:

“Se serve comprare equipaggiamento, mezzi e personale per la guardia costiera, per l’aviazione, per la marina, per l’esercito, per la polizia e per i carabinieri, ben vengano. Però l’esercito europeo comandato da quel matto di Macron che parla di guerra nucleare, no, mai”, ha affermato il vicepremier.

Le parole di Salvini si inseriscono in un quadro politico sempre più teso sul tema della difesa europea e delle alleanze internazionali, con divisioni all’interno dello stesso centrodestra sulle strategie da adottare per garantire la sicurezza dell’Unione Europea.