Tosi contro Salvini: “E’ irrilevante! In Europa non conta nulla, in Italia obbedisce”

L’ex sindaco di Verona e coordinatore veneto di Forza Italia accusa la Lega di incoerenza e avverte: “I rapporti di forza stanno cambiando”

“Lega aggressiva perché in crisi”

Questione di stile e di strategia. Per Flavio Tosi, ex sindaco di Verona e coordinatore di Forza Italia in Veneto, la tensione tra il suo partito e la Lega è tutta in una frase: “Gli amici del Carroccio versano in una dicotomia di pensiero complicata da conciliare: sfascisti in Europa, obbedienti in Italia. Ne soffrono, dunque diventano aggressivi. Anche contro di noi”. Una lettura che, oltre a colpire Matteo Salvini, descrive il clima che si respira nel centrodestra a pochi mesi da un appuntamento chiave: le Regionali venete.

Il riferimento è al comportamento della Lega, accusata di provocazioni e di una gestione solitaria del potere in Veneto. “Noi abbiamo uno stile garbato e vincente. Se Salvini ha scelto un altro approccio, ne prendiamo atto. Ma non faremo i bersagli mobili”, sottolinea Tosi in un’intervista al Foglio.

“Zaia ha governato da solo, ora cambierà tutto”

Tosi non si nasconde dietro i giri di parole: “Usciamo da una legislatura senza assessorati per Forza Italia. Totale anomalia decisa da Zaia”, afferma. E aggiunge: “Quando il partito forte era quello di Berlusconi, si amministrava insieme. Zaia invece non ci ha mai convocato. Mai una riunione con me, De Carlo e Stefani. Sapete quante volte? Zero”.

Un segnale che per Tosi rende inevitabile un cambiamento: “Comunque vada alle urne, i rapporti di forza cambieranno. La Lega non potrà più decidere da sola”. L’obiettivo di fondo è chiaro: ridisegnare gli equilibri del centrodestra in Veneto. Anche se Luca Zaia non è candidabile per un terzo mandato, resta l’ombra lunga del “Doge” nella partita.

“La Lega non tocca palla a Bruxelles”

Ma è in Europa che, secondo Tosi, la crisi della Lega è ancora più evidente. “Alla fine contano i fatti. In Italia votano tutto quel che il governo propone, anche la difesa unica europea. Ma a Bruxelles non toccano palla”, afferma. “C’è un recinto sanitario nei confronti degli estremismi. Patrioti compresi”, prosegue, riferendosi al gruppo Identità e Democrazia cui aderisce la Lega.

Da eurodeputato, Tosi osserva da vicino il peso politico dei leghisti nelle istituzioni comunitarie: “Noi e Fratelli d’Italia abbiamo le deleghe. Loro no. E se vogliamo dirla tutta, il dialogo con l’Ecr di Meloni funziona. Con la Lega, invece, sono tagliati fuori dalle decisioni”.

Infine, da ex leghista, Tosi non risparmia un’ultima stoccata: “Questa non è più la Lega di Tosi. Prima mi davano dell’eretico per il federalismo. Salvini era un secessionista convinto. Ora è l’opposto. Il federalismo, quello vero, è rimasto solo in Forza Italia”.

Contano i numeri, ma anche la coerenza. E mentre il congresso della Lega si avvicina, Tosi lancia il suo avvertimento: “A furia di inseguire il consenso a tutti i costi, si finisce per perderlo”.

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