Giannini ridicolizza il vertice Meloni–Vance–von der Leyen: “Solo un brodino caldo”
Massimo Giannini liquida il trilaterale tra Meloni, Vance e von der Leyen come “un brodino”. Critiche per il commento andato in onda su Che tempo che fa.
Il commento innesca polemiche sul vertice di Palazzo Chigi
Nel corso della puntata di Che tempo che fa andata in onda domenica 19 maggio, l’editorialista di Repubblica Massimo Giannini ha espresso un giudizio netto e critico sull’incontro svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo Chigi tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Il giornalista, ospite del talk show condotto da Fabio Fazio, ha definito l’evento come “un brodino” per la premier, suscitando immediate reazioni da parte di osservatori e politici che hanno ritenuto il termine riduttivo rispetto al significato diplomatico del vertice.
Giannini: “Quello che ha raccolto la nostra premier è un brodino”
Le parole di Giannini, pronunciate nel corso di un commento sui temi di attualità internazionale, sono state queste:
“Quello che ha raccolto la nostra premier con questo summit è un brodino”, ha detto in studio, riferendosi esplicitamente all’incontro trilaterale che ha visto per la prima volta un confronto diretto tra Stati Uniti e Unione Europea sul tema dei dazi, su iniziativa dell’Italia.
Il termine utilizzato ha rapidamente acceso il dibattito, soprattutto alla luce del fatto che l’evento è stato interpretato in ambienti istituzionali come un passo rilevante per il rafforzamento della posizione italiana a livello europeo e atlantico.
Reazioni e contrasti nella lettura del ruolo italiano
La definizione di Giannini è arrivata a pochi giorni di distanza dal confronto che ha visto Meloni ospitare a Roma leader internazionali di primo piano. Il vertice, come ricordato anche da Antonio Tajani, ha rappresentato un’occasione per l’Italia di porsi come mediatore tra le posizioni di Washington e Bruxelles, in un momento particolarmente delicato per i rapporti economici e commerciali.
La frase dell’editorialista ha evidenziato ancora una volta il divario di interpretazioni che caratterizza il dibattito politico e mediatico italiano, con l’opposizione che tende a ridimensionare i successi internazionali del governo e la maggioranza che li rivendica come segnali di centralità.