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Conte rilancia la “settimana corta, 32 ore a parità di stipendio” e sfida Meloni: “Serve un cambiamento radicale”

Il leader del M5S torna all’attacco del governo: propone 32 ore lavorative a parità di stipendio e si allea con la ministra spagnola Yolanda Díaz.

L’asse Conte–Díaz per portare la riforma del lavoro in Italia

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, lancia una nuova sfida al governo guidato da Giorgia Meloni e lo fa affiancato dalla ministra del Lavoro spagnola Yolanda Díaz, esponente del governo progressista di Pedro Sánchez. In un video pubblicato sui social, i due esponenti politici promuovono la settimana lavorativa corta, ovvero la riduzione dell’orario settimanale a parità di retribuzione.

“Per costruire l’alternativa al governo Meloni serve un cambiamento radicale sul lavoro. Mi sono nuovamente confrontato con la ministra del Lavoro e vicepremier spagnola Yolanda Díaz, che sta portando avanti la riduzione dell’orario in Spagna”, ha dichiarato Conte.

Il modello spagnolo: meno ore, stessi diritti

Il governo spagnolo ha recentemente approvato una proposta di legge per ridurre la settimana lavorativa da 40 a 37,5 ore, riconoscendo anche il diritto alla disconnessione, ovvero la libertà dei lavoratori di non rispondere a comunicazioni aziendali fuori dall’orario. Il testo attende l’approvazione definitiva del parlamento, ma l’esecutivo spagnolo si è detto fiducioso.

Nel video condiviso da Conte, la vicepremier Díaz afferma:
“Dobbiamo lavorare meno e vivere meglio.”

In Italia una proposta ferma da mesi

Anche in Italia esiste già una proposta legislativa per ridurre l’orario di lavoro: più ambiziosa di quella spagnola, mira a scendere a 32 ore settimanali, senza tagli salariali. Il disegno di legge è stato presentato da M5S, PD e AVS, ma da mesi è bloccato in Parlamento.

Conte insiste:
“È arrivato il momento di sperimentare anche in Italia la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio.”
La proposta prevede anche esoneri contributivi per le aziende che decidano di aderire alla sperimentazione, nell’ambito della contrattazione collettiva.

Il leader pentastellato conclude:
“Più spazio per la famiglia e gli interessi personali, benefici per l’ambiente e meno consumi di energia, lavoratori più motivati e produttivi. Facciamo anche noi questa scommessa.”