Schlein sogna Palazzo Chigi: “Voglio fare la premier”. Ma il Pd è una polveriera
Secondo il Corriere, Elly Schlein si immagina a capo del governo dopo le prossime elezioni. Ma tra sondaggi, alleanze fragili e tensioni interne, il piano sembra tutto in salita.
L’ambizione di Elly: “Premier con il 47%”
Elly Schlein guarda in alto, molto in alto. Secondo quanto riportato da Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera, la segretaria del Partito Democratico sarebbe sempre più convinta di poter vincere le prossime elezioni politiche e di ottenere la guida del governo. Un obiettivo ambizioso, che Schlein avrebbe trasformato in un piano concreto, articolato in più fasi.
Il primo passo del progetto passa da un referendum sul Jobs Act. A via del Nazareno si ragiona così: “Probabilmente non raggiungeremo il quorum, ma forse riusciamo a portare al voto 12 milioni di persone”. Lo stesso bacino elettorale che ha portato il centrodestra alla vittoria nel 2022.
Poi, la strategia delle alleanze: M5S e Avs, più un’apertura verso +Europa e Italia Viva. Escluso invece Carlo Calenda, ritenuto “troppo bizzoso”. L’obiettivo, in questa proiezione, è una coalizione in grado di raccogliere tra il 44% e il 47% dei consensi.
Le regionali d’autunno come banco di prova
Il secondo step della scalata prevede una performance convincente alle regionali d’autunno. Secondo quanto trapelato, Elly Schlein punta a vincere in Toscana, Puglia e Campania, a perdere in Veneto, ma a giocarsi fino in fondo le Marche, dove in campo potrebbe scendere Matteo Ricci. Uno scenario che, nella visione ottimistica, si tradurrebbe in un clamoroso 4 a 1.
Tanto ottimismo avrebbe già scatenato le prime fantasie di governo. Tra i possibili ministri di un ipotetico esecutivo guidato da Schlein, si fanno i nomi di Stefano Bonaccini allo Sviluppo Economico, Chiara Braga all’Ambiente, Francesco Boccia ai Rapporti con il Parlamento e Andrea Orlando all’Interno. Immancabili anche i fedelissimi Furfaro e Provenzano.
Tra sondaggi, divisioni e realtà politica
Ma il disegno della segretaria Pd, sottolinea il Corriere, non tiene conto della realtà. A partire dai sondaggi, che vedono Fratelli d’Italia saldamente primo partito con ampio margine. Nonostante un leggero recupero, il Pd non ha sfondato nei consensi e M5S e Avs continuano a perdere terreno.
Soprattutto, lo schema delle alleanze ipotizzato da Schlein appare fragile: un’aggregazione che unisce forze profondamente divise su dossier chiave come guerra in Ucraina, Medio Oriente e politiche economiche. Una coalizione potenzialmente instabile, che condivide poco oltre l’opposizione a Giorgia Meloni.
Inoltre, anche il Pd stesso è attraversato da tensioni interne, con le correnti sempre più attive e una leadership contestata. Non mancano le voci pronte a insidiare la segreteria Schlein: su tutte, quella della vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno.