Sylvie Lubamba: “Io, nera e con Vannacci. Non è razzista, mi ha incantata”
L’ex showgirl diventa numero due del Team Vannacci a Milano e difende il generale: “Con lui solo stima, non un flirt. Egonu? Ha sbagliato”
Lubamba al fianco del generale: nasce il Team Almirante a Milano
Sylvie Lubamba, ex showgirl nota per Markette, è tornata sulla scena pubblica come vicecoordinatrice del Team Vannacci Milano, la sezione meneghina del movimento lanciato dal generale Roberto Vannacci. Il gruppo ha scelto un nome simbolico: “Giorgio Almirante”, in omaggio al fondatore del Movimento Sociale Italiano. “Per richiamare rettitudine e orgoglio nazionale – spiega Lubamba – avevo proposto anche Pino Rauti, Indro Montanelli, Silvio Berlusconi e Julio Valerio Borghese, ma alla fine ha vinto Almirante, e ne sono felice”.
L’incontro con Vannacci è avvenuto il giorno del suo compleanno: “Era a presentare il suo libro, l’ho ascoltato per tre ore senza perdere una parola. Ero incantata”.
Dalla soubrette alla militanza: “Con lui solo affinità, nessun flirt”
L’intesa tra l’ex modella e il generale ha subito acceso i riflettori. “Non è un flirt, ma una sintonia intellettuale – precisa – come mi succede con Sgarbi o Morgan”. Il coordinamento del team è affidato a Gabriel Corasaniti, ex carabiniere e autore del libro Anticomunista, ma il volto mediatico resta quello di Lubamba.
Dopo una parentesi segnata dal carcere per una vicenda legata a carte di credito, Lubamba ha ripreso in mano la propria immagine: “È passato tanto tempo. Ho pagato e sono rinata. Oggi sono con chi parla chiaro”.
Migranti, omosessuali e italianità: “Condivido molte idee di Vannacci”
“Vannacci non è razzista – ribadisce Lubamba – e io sono probabilmente la prima nera a pensarla come lui”. Sulla polemica con Paola Egonu, è netta: “I nostri tratti non sono caucasici, ma negroidi. È un dato biologico, non un’offesa. Egonu ha sbagliato a denunciarlo”.
Quanto all’accoglienza: “Mi sento vicina al messaggio di Papa Francesco, ma chi viene in Italia deve conoscere la lingua. Alcuni musulmani la rifiutano, e questo è un problema”.
Sulla comunità LGBTQ+: “Non avrei usato le sue parole, ma molte cose che dice sono sensate. L’ho seguito in tutta Italia per dimostrare che non è omofobo”.