Italia & Dintorni

Vannacci sfida la sinistra: “Boicottare il referendum è un diritto costituzionale”

Il generale si schiera apertamente contro il voto: “Non parteciperò. L’astensione è una strategia legittima per dire no”

Vannacci: “Referendum inutile, farò di tutto per farlo fallire”

«Referendum delendum est». Con questa dichiarazione tranchant l’europarlamentare e vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci, ha ribadito senza mezzi termini la sua posizione sul voto dell’8 e 9 giugno. In un’intervista rilasciata ad Affaritaliani.it, il generale ha chiarito: «Io non andrò a votare e lo dico a voce alta. L’astensione è un diritto, non un reato».

Nel mirino di Vannacci finiscono gli appelli della sinistra che invitano a recarsi alle urne per sostenere i quesiti referendari su lavoro e cittadinanza. Ma per il vicesegretario del Carroccio si tratta solo di una strategia ipocrita: «Nonostante gli sproloqui di questa sinistra moralista, chi decide di non votare esercita un diritto costituzionale per contrastare un referendum che considera inutile o dannoso».

“La sinistra dimentica il passato: sono loro i maestri dell’astensione”

Vannacci ha ricordato come proprio la sinistra, in più occasioni, abbia fatto del non voto una scelta politica. «Nel 2003 i Ds (oggi Pd) invitavano a disertare le urne sul referendum sull’articolo 18. Nel 2009 Rifondazione Comunista e Sinistra e Libertà con Fratoianni boicottarono il voto sulla legge elettorale. E ancora nel 2016 Renzi, da premier Pd, si sperticava per l’astensione sul referendum sulle trivelle».

E non è finita: «Nel 2022 lo stesso quotidiano Repubblica affermava che non andare a votare era una scelta legittima, utile a non far raggiungere il quorum. Ora fanno la morale? È ridicolo», attacca il generale, che definisce i suoi avversari “falsi puritani del dovere civico, sempre pronti a cambiare idea in base alla convenienza politica”.

“Chi non vota ha la legge dalla sua parte”

Per Vannacci, quindi, nessuna ambiguità: «Il non voto è uno strumento di partecipazione politica previsto dalla Costituzione. È stato Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica, a ricordare che l’astensione può rappresentare un modo per esprimere dissenso sull’inconsistenza dell’iniziativa referendaria».

E aggiunge: «Quella sul lavoro e sulla cittadinanza è una battaglia ideologica della sinistra, che non riguarda davvero i cittadini. Boicottare il voto è un messaggio chiaro e legittimo, che manda in tilt i progressisti. Io sarò in prima fila per far fallire questo referendum».