Italia & Dintorni

Feltri demolisce Landini: “Non rappresenta nemmeno se stesso”

Vittorio Feltri attacca duramente il centrosinistra dopo il flop del Referendum: “Non capiscono più nulla del presente, il Paese li ignora”.

Una sinistra senza più legame con gli italiani

Il risultato del Referendum dell’8 e 9 giugno rappresenta, per Vittorio Feltri, l’ennesimo segnale della frattura tra il centrosinistra e il Paese reale. Secondo il giornalista, l’indifferenza con cui gli italiani hanno accolto gli appelli dei leader progressisti conferma una distanza ormai irreparabile. “Gli italiani semplicemente non ci sono andati. Un flop su tutta la linea”, scrive Feltri, evidenziando l’inconsistenza dell’iniziativa politica. Il mancato coinvolgimento degli elettori è, per lui, una sentenza inequivocabile: la sinistra non rappresenta più nessuno.

Landini nel mirino: “Non rappresenta nemmeno se stesso”

Il giudizio più feroce di Feltri è rivolto a Maurizio Landini, accusato di non avere più alcun contatto con il mondo del lavoro. “Forse sogna di diventare il capo della sinistra, ma non è nemmeno in grado di guidare la Cgil”, afferma, definendolo ironicamente “il sindacalista più inutile della storia”. Per il fondatore di Libero, Landini si è fossilizzato su ideologie superate: “Dovrebbe rappresentare i lavoratori, e invece è rimasto fermo ai dogmi del Novecento”. L’incapacità di innovare, a suo dire, è alla base dell’irrilevanza politica e sociale della Cgil di oggi.

“Avrebbero voluto rottamare la Meloni, si sono rottamati da soli”

L’intero impianto referendario viene bollato da Feltri come una mossa fallimentare e autoreferenziale: “È l’ennesima conferma che la sinistra è cieca davanti al presente e terrorizzata dal futuro”. Ironizza duramente sulle intenzioni dei promotori: “Dovevano rottamare la Meloni, il Jobs Act, il governo… e invece si sono rottamati da soli”. Aggiunge poi con sarcasmo: “La Cgil è stata rottamata dai lavoratori stessi”. Ma per il giornalista il problema più grande è l’incapacità della sinistra di fare autocritica: “Nessuno si dimetterà, nessuno farà autocritica. La sinistra perde, ma resta incollata alle poltrone”. La chiusura è tagliente: “Se si lanciasse un referendum per rimuovere Landini, il quorum lo supereremmo. Sarebbe il primo referendum davvero utile del nuovo millennio”.