Italia & Dintorni

Conte tende la mano a Forza Italia: “Proposte simili, troviamo un’intesa”

Dopo il flop dei quesiti referendari, Giuseppe Conte rilancia lo Ius Scholae e critica l’iniziativa di +Europa: “Così si allontana la soluzione”

Dopo il voto, il leader M5S prende le distanze dal quesito più divisivo

Il giorno dopo il fallimento dei referendum, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è intervenuto da Bruxelles, al Parlamento europeo, dove ha partecipato a un evento organizzato dalla delegazione pentastellata insieme all’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis. Ai cronisti presenti, l’ex premier ha espresso il suo giudizio sull’esito della consultazione, in particolare sul quesito dedicato alla cittadinanza, quello che ha diviso maggiormente l’elettorato.

Una battaglia giusta con lo strumento sbagliato”, ha dichiarato Conte, che ha confermato di aver votato a favore ma ha evidenziato le perplessità del Movimento sulla modalità scelta. Il quesito, che proponeva di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale necessario per richiedere la cittadinanza italiana da parte di cittadini stranieri maggiorenni, ha registrato un’affluenza del 30,59%, in linea con gli altri quattro quesiti referendari.

Tuttavia, a differenza delle proposte in difesa dei diritti del lavoro – che hanno raccolto tra l’87% e l’89% di voti favorevoli – il quesito sulla cittadinanza ha ottenuto il 65,49% di “sì”. Una differenza significativa che, secondo le letture politiche, evidenzia una frattura anche tra i sostenitori delle altre battaglie sociali.

Conte contro Magi e le associazioni: “Così si rischia un effetto opposto”

Nel suo intervento, Conte ha puntato il dito contro i promotori del referendum, a cominciare dal segretario di +Europa Riccardo Magi, ma anche contro alcune realtà della società civile come Libera, Arci e il Gruppo Abele. “Rischiano di allontanare la soluzione”, ha affermato. Per il leader pentastellato, la strada da percorrere resta quella parlamentare, e in particolare lo Ius Scholae: “Per noi lo strumento migliore è lo Ius Scholae, dove andrebbe sfidato anche il centrodestra”.

A questo proposito, Conte ha aperto un varco al dialogo con Forza Italia, citando la proposta avanzata dal partito di Antonio Tajani: “Avete visto che Forza Italia ha una proposta un po’ simile alla nostra, è su quella base che possiamo offrire alla cittadinanza dei percorsi di integrazione e una soluzione a un problema”.

Due proposte a confronto: Ius Scholae e 10 anni con profitto

La proposta di Forza Italia, rilanciata proprio in queste ore da Tajani, prevede la possibilità di richiedere la cittadinanza dopo dieci anni di studio con profitto, un percorso che certifichi anche la conoscenza della lingua e della storia italiana. Il partito ha scelto di astenersi sul quesito referendario, ma ha ribadito la necessità di una riforma “giusta” per favorire l’integrazione.

Il Movimento 5 Stelle, invece, propone di concedere la cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia, o arrivati entro i 12 anni, che abbiano frequentato regolarmente le scuole italiane per almeno cinque anni o conseguito un titolo di formazione professionale triennale o quadriennale. “Non sono proprio assimilabili”, ha ammesso Conte, che però ha invitato tutte le forze politiche – e in particolare l’opposizione – a deporre le armi dopo le divisioni sul referendum e a lavorare insieme per una riforma condivisa della legge sulla cittadinanza.