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Travolto dal furgoncino mentre lavora: netturbino 42enne muore schiacciato sotto gli occhi dei colleghi

Un netturbino di 42 anni è morto a Valmontone mentre era al lavoro: il furgoncino per la raccolta dei rifiuti lo ha travolto durante una manovra.

Operaio muore sul lavoro durante il servizio di raccolta rifiuti

Tragedia nella mattinata di venerdì 14 giugno 2025 a Valmontone, comune alle porte di Roma, dove un operatore ecologico è morto a causa di un incidente sul lavoro. La vittima si chiamava Mirko De Persiis, aveva 42 anni, ed era originario di Zagarolo e residente a Palestrina. Era impiegato in un’azienda attiva nel settore della raccolta differenziata.

Secondo una prima ricostruzione, De Persiis si trovava in piazza De Gasperi per svolgere il servizio quotidiano di raccolta quando è stato investito dal furgoncino con cui operava. L’uomo sarebbe stato schiacciato durante una manovra del mezzo. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri e la Polizia Locale, che hanno effettuato i rilievi necessari per ricostruire l’accaduto. L’autorità giudiziaria ha aperto un fascicolo per chiarire le circostanze precise dell’incidente.

A dare notizia del decesso è stata la giunta comunale di Valmontone tramite un comunicato diffuso sui social: “A seguito di un incidente avuto questa mattina con il proprio mezzo, un operaio di soli 42 anni ha perso la vita a Valmontone, in piazza De Gasperi, mentre effettuava il servizio di raccolta differenziata”.

Le sigle sindacali puntano il dito sulla sicurezza

Sulla vicenda sono intervenute anche le organizzazioni sindacali, che hanno espresso cordoglio e preoccupazione. In una nota congiunta, Cgil Roma e Lazio, Fp Cgil Roma e Lazio, Cgil Roma Sud Pomezia Castelli e Fp Cgil Roma Sud Pomezia Castelli hanno dichiarato: “Una nuova tragedia per cui esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari e ai colleghi del lavoratore. Ciò che è certo, però, è che ancora una volta nell’igiene ambientale si muore perché si lavora da soli”.

I sindacati hanno poi puntato l’attenzione sulla cosiddetta prassi del mono operatore, diffusa in molte realtà del settore, e che – a loro dire – riduce i costi aziendali ma compromette le condizioni di sicurezza: “È un’organizzazione del lavoro sbagliata e contro la quale ci mobilitiamo da sempre. Infatti, quando l’operatore scende dal mezzo, non c’è nessuno alla guida che possa controllarlo”.