Chirurgia estetica, Feltri attacca: “Si muore per due centimetri di pancia”
Il giornalista Vittorio Feltri critica l’omologazione estetica imposta dai social: “Le donne si piacciono solo se non somigliano più a se stesse”
“Non giudico chi si opera, ma oggi non si cerca benessere: si cerca approvazione”
Vittorio Feltri prende posizione contro gli eccessi della chirurgia estetica, in un’analisi lucida e provocatoria sui rischi – anche esistenziali – di un fenomeno sempre più diffuso. L’estetica, afferma, non è più uno strumento di miglioramento, ma un’ossessione collettiva, alimentata da modelli irraggiungibili e spesso assurdi.
«È vero: negli ultimi anni la chirurgia ha conosciuto un’impennata impressionante», scrive Feltri. «Ogni giorno migliaia di interventi vengono eseguiti con successo, restituendo benessere psicologico a donne e uomini. Non giudico chi sceglie di modificarsi. Lo capisco. La bruttezza – o la percezione di essa – può pesare come un macigno».
Ma, aggiunge, occorre distinguere tra desiderio e idolatria: «C’è chi si rifà il naso per respirare meglio e chi per respirare approvazione». Un cambio di prospettiva che, secondo il direttore onorario di Libero, ha portato a una vera deriva.
“Si muore per due centimetri di pancia: la follia di un modello unico”
Feltri condanna senza mezzi termini le pratiche illegali e pericolose a cui molti si affidano pur di ottenere un risultato estetico “in tempo record” e a basso costo. «Ci si consegna al primo chirurgo, magari abusivo, magari con precedenti penali. Come il caso recente del peruviano. E si muore. Per un profilo. Per due centimetri di pancia. In salotti travestiti da sale operatorie».
Il problema non è la medicina estetica in sé, precisa il giornalista, ma la cultura visiva dominante, che ha trasformato il corpo in un progetto da correggere secondo canoni innaturali. «Seni pneumatici, labbra a canotto, zigomi gonfiati, nasi cancellati: oggi le donne si piacciono solo se non somigliano più a se stesse».
Instagram, reality, filtri digitali: tutto concorre a creare un’unica immagine di bellezza, artificiale e ripetuta all’infinito. «Una follia», commenta Feltri.
Feltri, “La bellezza è fedeltà a sé. L’eleganza non si gonfia, non urla, non si uniforma”
In chiusura, Feltri rivolge un pensiero a una donna, Beatrice, che ha scelto di restare fedele a se stessa. «Hai fatto bene a sceglierti. A sceglierti così». Il giornalista rifiuta l’idea che accettarsi significhi trascurarsi, ma propone un’altra via: «Curarsi, cercare il benessere, certo. Ma smettere di inseguire fantasmi».
Poi, un invito a riscoprire l’eleganza dell’autenticità: «Un naso importante può avere più personalità di uno perfetto. Un seno minuto può essere più seducente di due protesi sbattute in faccia al mondo. La vera bellezza è eleganza. E l’eleganza non urla, non si gonfia, non si uniforma».